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lunedì 26 maggio 2008
E' morto il professore Emanuele Giuliano. Oggi i funerali alle 16,30
Piazza Armerina. All’età di 79 anni è morto il professore Emanuele Giuliano. Emanuele fratello di Boris Giuliano ucciso dalla mafia nel 1979, è stato protagonista instancabile della lotta contro la mafia a partire dagli anni ottanta. Ha svolto centinaia di lezioni ed incontri nelle scuole di ogni ordine e grado, per raccontare storie di mafia della quale era profondo conoscitore. Giuliano, ha rappresentato un vero simbolo nella lotta alla mafia per il suo impegno costante nella formazione delle giovani generazioni. Nel 1998 ha fondato, insieme a Salvatore Roccaverde, l’associazione “Fare Memoria” che associava oltre 40 tra familiari e parenti delle vittime del crimine mafioso. Negli ultimi tempi aveva collaborato alla realizzazione di un libro sul fratello scritto dal giornalista Daniele Billitteri. Nella stagione della primavera siciliana la vita di Emanuele Giuliano è stata caratterizzata anche dall’impegno politico. Nel 1993 è stato, infatti, candidato a sindaco di Piazza Armerina nelle fila del Movimento per la democrazia La Rete raccogliendo circa 4000 consensi. Sempre in quegli anni è stato anche candidato, sempre per La Rete, al senato della Repubblica. I funerali di Giuliano, si terranno oggi alle 16,30 presso la chiesa di San Pietro.Agostino Sella
Salvatore Roccaverde ricorda Emanuele Giuliano
Ho conosciuto Emanuele Giuliano negli anni 80, dopo la morte per mafia del fratello Boris, il 21 luglio del 1979. Aveva deciso di dare un contributo personale per educare le giovani generazioni alla cultura della legalità, parlando della mafia e dei mafiosi, ma non dimenticando di mettere in risalto il coraggio degli uomini che hanno dato la vita per debellarla. A cominciare da suo fratello Boris.
Con lui ho condiviso tutte le principali esperienze di “ antimafia civile militante” degli ultimi trent’anni, girando nelle scuole e seminando il seme della legalità tra le giovani generazioni, sull’esempio di tanti altri uomini che facevano la stessa cosa, non adesso che l’antimafia ( non sempre quella autentica, ma quella parolaia e vuota di politici che hanno molto da farsi perdonare) è diventata “ di moda “, ma quando essa veniva negata per convenienza, calcolo, opportunismo. Emanuele, ed io con lui, era in contatto diretto con decine e decine di umili servitori dello Stato ( magistrati, politici, giornalisti, imprenditori, sacerdoti, ecc.,molti dei quali purtroppo trucidati) in prima fila nella lotta per la legalità, incontrandoli nelle numerosissime occasioni offerte dal Premio Rocco Chinnici, della cui Commissione Giudicatrice Emanuele era componente, o attraverso FareMemoria, l’associazione dei parenti delle vittime della mafia, a cui abbiamo dato vita nel 1998, proprio qui a Piazza Armerina, assieme a Dario Montana, la vedova di Libero Grassi, la signora Bonsignore e tanti altri.
Emanuele era una persona meravigliosa, instancabile, sempre presente anche negli ultimi tempi assieme a Don Luigi Ciotti a testimoniare il valore del ricordo delle vittime, il 21 marzo di ogni anno, nella Giornata della Memoria e dell’ Impegno che quest’anno si è svolta a Bari, con la partecipazione, come al solito,di migliaia di giovani da tutta Italia. E lui era lì assieme alle centinaia di familiari dei caduti per mano mafiosa per aiutarci a non dimenticare.
Come noi ci auguriamo che non venga dimenticato Emanuele per il suo stile e il suo esempio di impegno civile.
Ciao Emanuele, dal tuo amico
Salvatore
Con lui ho condiviso tutte le principali esperienze di “ antimafia civile militante” degli ultimi trent’anni, girando nelle scuole e seminando il seme della legalità tra le giovani generazioni, sull’esempio di tanti altri uomini che facevano la stessa cosa, non adesso che l’antimafia ( non sempre quella autentica, ma quella parolaia e vuota di politici che hanno molto da farsi perdonare) è diventata “ di moda “, ma quando essa veniva negata per convenienza, calcolo, opportunismo. Emanuele, ed io con lui, era in contatto diretto con decine e decine di umili servitori dello Stato ( magistrati, politici, giornalisti, imprenditori, sacerdoti, ecc.,molti dei quali purtroppo trucidati) in prima fila nella lotta per la legalità, incontrandoli nelle numerosissime occasioni offerte dal Premio Rocco Chinnici, della cui Commissione Giudicatrice Emanuele era componente, o attraverso FareMemoria, l’associazione dei parenti delle vittime della mafia, a cui abbiamo dato vita nel 1998, proprio qui a Piazza Armerina, assieme a Dario Montana, la vedova di Libero Grassi, la signora Bonsignore e tanti altri.
Emanuele era una persona meravigliosa, instancabile, sempre presente anche negli ultimi tempi assieme a Don Luigi Ciotti a testimoniare il valore del ricordo delle vittime, il 21 marzo di ogni anno, nella Giornata della Memoria e dell’ Impegno che quest’anno si è svolta a Bari, con la partecipazione, come al solito,di migliaia di giovani da tutta Italia. E lui era lì assieme alle centinaia di familiari dei caduti per mano mafiosa per aiutarci a non dimenticare.
Come noi ci auguriamo che non venga dimenticato Emanuele per il suo stile e il suo esempio di impegno civile.
Ciao Emanuele, dal tuo amico
Salvatore
Nigrelli ha presentato il programma. "Piazza città aperta"
Agostino Sella