Piazza Armerina. “Ho l’impressione che qualche onorevole assomiglia a Berlusconi. Prima promette le cose e poi ha difficoltà a mantenerle”.
Piazza Armerina. “Ho l’impressione che qualche onorevole assomiglia a Berlusconi. Prima promette le cose e poi ha difficoltà a mantenerle”.
Piazza Armerina. Sessontotto famiglie allo sbando in attesa di un fax che rassicuri il loro futuro. Si tratta dei lavoratori dei cantieri di servizio, che in questi giorni aspettano il rifinanziamento da parte dell’assessorato regionale. Da giorni le famiglie sono in agitazione e sperano che la regione emanerà al più presto il provvedimento che gli permetterà di ricevere gli stipendi fino dicembre di quest’anno. Ieri mattina, una folta delegazione dei lavoratori, della provincia di Enna appartenenti ai comuni di Leonforte, Barrafranca, Piazza ed Aidone hanno incontrato il prefetto. Il prefetto, sempre in mattinata, ha contattato il presidente della regione
- Al Sindaco
- Al Presidente del Consiglio Comunale
- Al Responsabile del Personale
- Al Comandante di PM
- Agli Organi di stampa
Oggetto: gravissimo atto di abuso di potere. Richiesta di attivazione di procedimento
disciplinare.
Il sottoscritto Bascetta Luigi, coordinatore provinciale dell’O.S. COBAS, con la presente, denuncia quanto segue:
in data odierna, alle ore 11,20 circa, mentre lo scrivente, nei locali dell’aula consiliare, teneva un’assemblea sindacale regolarmente autorizzata, alla presenza di una ventina di dipendenti comunali, irrompeva senza darne nessun preavviso telefonico o scritto una certa Alessi Patrizia vestita da agente di polizia municipale insieme all’agente di P.M. Calì Tiziana, chiedendo, millantando certi ordini ricevuti dal Comandante P.M. Viola Pietro, le generalità dei presenti all’assemblea sindacale come se fossero dei delinquenti comuni da identificare durante un comune blitz della polizia o camorristi da schedare.
Al che sono intervenuto chiedendo spiegazioni sull’incauto intervento o con quale autorità si era permessa di disturbare e interrompere un’assemblea sindacale regolarmente autorizzata durante il suo svolgimento.
Ho chiesto l’esibizione di un ordine di sevizio scritto ma la stessa si rifiutava di rispondermi aggiungendo anzi che lei non aveva bisogno di nessuna autorizzazione, vestendo una divisa.
Ho ricordato alla stessa che il responsabile di quei luoghi fino a prova contraria ero io e che lei stava compiendo un abuso di potere.
Non mi ha nemmeno risposto e ha cominciato a telefonare non so a chi e poco dopo, ricevuta risposta, se ne è andata senza nemmeno chiedere scusa per l’abuso compiuto.
Si ricorda alle SS.LL. che questo comportamento incredibile e arrogante non è tenuto verso nessuna altra sigla sindacale e lo si considera un gesto di ritorsione nei confronti dello scrivente e dei dipendenti che vengono considerati solo carne da macello buona solo se si sta zitti e non si parla.
Io credevo di vivere in uno stato di diritto e non in uno stato di polizia.
Con la presente si chiede copia dell’atto scritto che obbligava l’intervento della Alessi all’interno dell’aula consiliare o estremo documentale che giustificasse tale irruzione.
Si chiede di prendere provvedimenti seri e rigorosi nei confronti della Alessi con lo stessa chirurgica precisione con la quale sono stati presi nei confronti del dipendente Bascetta Luigi.
Nulla ricevendo in merito entro e non oltre dieci giorni, si attiveranno forme di protesta davanti al Comando di P.M. eclatanti e “rumorose” per denunciare tale comportamento prepotente e arrogante che non è degno di chi veste una divisa di polizia.
Piazza Armerina, 03 ottobre 2008 Il coordinatore provinciale COBAS
Luigi Bascetta
“Voglio tranquillizzare tutti. Non ci sarà la chiusura di nessun ospedale”.
Onorevole, che cosa sta succedendo alla sanità ennese.
Si sta discutendo su un piano di riordino della sanità siciliana. Un piano di riordino indispensabile. Poi questo dovrà essere calato a livello locale. Il territorio dovrà farlo suo tendendo conto delle specificità. Senza ansie, ma cercando di coinvolgere
Allora che cosa occorre fare.
Occorre garantire a tutti i cittadini della provincia sia l’urgenza che l’emergenza. Tutti hanno il diritto di essere curati. Poi, ognuno, come avviene in ogni parte del mondo può decidere di andare a farsi curare altrove. Per quanto mi riguarda ogni ospedale della provincia deve essere un’eccellenza. L’importante è non fare clonazioni di ospedali che sono a qualche decina di chilometri l’uno dall’altro.
Ma allora sicuro che non si chiudono ospedali.
Ma quando mai. Non si chiude nulla. Qualcuno, purtroppo strumentalizza la questione sanità. Tutti invece dobbiamo fare fronte comune al di là delle appartenenze politiche. E’ facile, adesso, fare terrorismo politico quanto inopportuno. Qualcuno estrapola parti di frasi dette senza guardare, invece, al senso compiuto delle cose. Ho anche detto, con molta forza, che non si chiuderà nessun ospedale. Peraltro, è mia ferma convinzione che con la sua grande ricettività turistica ed il grande bacino di utenza che ha non può fare a meno dell’ospedale.
Allora come occorre procedere.
Occorre valorizzare il concetto di democrazia territoriale. Dobbiamo essere noi a calare il piano regionale nel nostro territorio dell’ennese. Con grande saggezza e senso della misura. Con grande equilibrio e senso delle istituzioni. Con il coinvolgimento di tutti i deputati degli schieramenti, come sto peraltro cercando di fare. Oggi è un momento difficile per tutta