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domenica 8 febbraio 2009
Sul caso Englaro. "Apriamo una discussione"
Caro Agostino,
non volevo scrivere niente sul caso di Eluana, anche perchè credo che non giovi a nessuno, nè tanto meno a Peppino Englaro e alla sua famiglia, l'accanimento mediatico, oltre a quello terapeutico, politico, burocratico, ecc. che si sta perpetrando in questi mesi sull'inconsapevole corpo della ragazza. Ho visto che neanche tu, con il tuo sito, hai voluto contribuire a tale accanimento. Tuttavia, vista la gravità del problema, e il grave vulnus che in suo nome si sta infliggendo alla nostra democrazia e alle nostre coscienze, forse è opportuno parlarne anche noi pubblicamente, come del resto sta avvenendo in ogni casa e in ogni angolo del nostro Paese. In fondo confrontarsi civilmente su questioni come questa, dove sono in gioco i valori profondi di ognuno di noi è forse più importante che occuparsi di altre storie, spesso davvero piccole, che riguardano la nostra piccola Comunità.
Se sei d'accordo si può avviare una discussione nel tuo blog, anche a partire da opinioni espresse da personalità del mondo cattolico. Ma non il Papa o il cardinale Bagnasco che, con tutto il rispetto, sappiamo quello che pensano (anche se non lo condivido), ma attraverso la voce di un comune prete, come quella di don Raffaele Garofalo, apparsa su micromega che ti allego.
Ciao
Salvatore Roccaverde
http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-diritto-alla-vita-e-il-diritto-alla-morte/
non volevo scrivere niente sul caso di Eluana, anche perchè credo che non giovi a nessuno, nè tanto meno a Peppino Englaro e alla sua famiglia, l'accanimento mediatico, oltre a quello terapeutico, politico, burocratico, ecc. che si sta perpetrando in questi mesi sull'inconsapevole corpo della ragazza. Ho visto che neanche tu, con il tuo sito, hai voluto contribuire a tale accanimento. Tuttavia, vista la gravità del problema, e il grave vulnus che in suo nome si sta infliggendo alla nostra democrazia e alle nostre coscienze, forse è opportuno parlarne anche noi pubblicamente, come del resto sta avvenendo in ogni casa e in ogni angolo del nostro Paese. In fondo confrontarsi civilmente su questioni come questa, dove sono in gioco i valori profondi di ognuno di noi è forse più importante che occuparsi di altre storie, spesso davvero piccole, che riguardano la nostra piccola Comunità.
Se sei d'accordo si può avviare una discussione nel tuo blog, anche a partire da opinioni espresse da personalità del mondo cattolico. Ma non il Papa o il cardinale Bagnasco che, con tutto il rispetto, sappiamo quello che pensano (anche se non lo condivido), ma attraverso la voce di un comune prete, come quella di don Raffaele Garofalo, apparsa su micromega che ti allego.
Ciao
Salvatore Roccaverde
http://temi.repubblica.it/micromega-online/il-diritto-alla-vita-e-il-diritto-alla-morte/
Di Carlo. "Teniamo alta la guardia sull'ospedale"
Agostino Sella
Guido Meli relazione sui lavori alla villa all'Università popolare I. Nigrelli.
Piazza Armerina. “Abbiamo chiesto all’architetto Guido Meli di relazionarci sullo stato dei lavori alla villa romana del Casale. Gli chiederemo se a marzo la villa aprirà”. Ina Roccaverde, presidente dell’Università Popolare per il tempo libero, comunica un incontro nei prossimi giorni con il direttore dei lavori alla villa romana. “L’incontro – dice Roccaverde – rientra nella programmazione della nostra attività. E già il terzo anno che Meli viene ad informarci sullo stato dei lavori della villa”. Meli relazionerà sullo stato dei lavori mercoledì prossimo alle 17,30. L' Università Popolare del Tempo Libero ',e' nata 14 anni fa' esattamente nel gennaio del 1995 per iniziativa di Enzo Borruso, presidente regionale e vicepresidente nazionale delle Università popolari del tempo libero; tra i suoi fondatori il prof Ignazio Nigrelli alla cui memoria l'associazione è stata intitolata. E' una associazione di volontariato e come tale senza fini di lucro. Uno dei suoi obbiettivi e' l'educazione permanente del cittadino in tutte le sue manifestazioni sociali. “Siamo convinti – dice Ina Roccaverche - che la partecipazione alla vita della propria città e il rapporto tra le persone passa attraverso l'informazione la conoscenza e la formazione di una coscienza civica e responsabile è una cosa fondamentale per la crescita culturale e sociale della società. Un altro dei nostri obbiettivi e' quello di conoscere e far conoscere meglio la storia della nostra città e quello che ha rappresentato dalla sua nascita in poi (tra il 1600/700 Piazza Armerina con i suoi 16.000 abitanti era una delle città più importanti della Sicilia), non perdere quindi questa memoria e cercare di trasmetterla come nostro patrimonio collettivo ai giovani. Per questo ogni anno cerchiamo di trattare argomenti inerenti la nostra storia, la nostra cultura. Per fare un esempio – continua la Roccavededa - quando e' iniziato il restauro della villa, Guido Meli è venuto per tre anni di seguito tenendoci informati sul progredire dei lavori. Ci occupiamo di temi riguardanti l'attualità (testamento biologico, imigrazione,) religione, storia, archeologia, letteratura, salute, educazione alimentare, corsi di ceramica e di varie manualita ecc. Cerchiamo insomma di dire il nostro pensiero, tenendo sempre presente che siamo una associazione laica , aperta a discutere idee diverse dalle nostre e nella massima libertà”.Agostino Sella