sabato 22 agosto 2009

Domani, 23 agosto, si inaugura la nuova sede del comitato della Castellina, in via Garibaldi.

Dopo l'inaugurazione della nuova sede nel cuore del borgo San Giovanni, l'asd Armerina organizzerà un gara podistica per le vie della città.
Infine verso le 21, presso il quartiere Castellina si svolgerà la festa del quartiere che ha vinto la 54esima edizione del Palio dei Normanni.
Ci sarà la premiazione dei cavalieri e tanto divertimento
Siete tutti invitati.

Annullato concerto di oggi al teatro Garibaldi

Il concerto del Quartetto Ecos previsto per sabato 22 agosto presso il teatro Garibaldi
è annullato a causa di un imprevisto.

Nigrelli nomina Maria De Filippi assessore

A volte è meglio fermarsi per un attimo.
Farsi catturare dalle notizie serie e non dalle polemiche da paese.
Per questo, senza offendere nessuno, ho messo la foto della De Filippi ed un titolo falso, sperando di far leggere una notizia molto seria.
Pochi giorni fa, tra la più totale indifferenza, 5 migranti sono arrivati a Lampedusa, mentre una settantina del loro stesso gruppo sono annegati nel Canale di Sicilia.
Annegati tra l'indifferenza delle barche dei ricchi che navigavano nelle vicinanze.
Annegati per l'indifferenza del nostro popolo opulente.
Siamo forse noi i nuovi razzisti del terzo millennio?
Agostino
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Chi non vuole vedere e chi muore
di Marina Corradi da http://www.avvenire.it/

Sono arrivati in cinque. Erano ische-­letriti, cotti dal sole che martella, in agosto, sul canale di Sicilia.
Ma il bar­cone, era grande: ce ne stipano ottanta, i trafficanti in Libia, di migranti, su bar­che così. Affastellati uno sull’altro co­me bidoni, schiena a schiena, gli ultimi seduti sui bordi, i piedi che penzolano sull’acqua.
E dunque quel barcone vuo­to, con cinque naufraghi appena, è sta­to il segno della tragedia. Laggiù a 12 miglia da Lampedusa, ai margini estre­mi dell’Europa, un relitto di fantasmi.
Cinque vivi e forse più di settanta mor­ti, in venti giorni di peregrinazione cie­ca nel Mediterraneo.
Decine e decine di eritrei inabissati come una povera za­vorra di ossa in fondo a quello stesso mare in cui a Ferragosto incrociano na­vi da crociera, traghetti, e gli yacht dei ricchi.
È questo il dato che raggela an­cor più.
Perché in venti giorni, nelle acque della Libia e di Malta, e in mare aperto, qualcuno avrà pure incrociato, o almeno intravisto da lontano quel barcone; ma lo ha lasciato andare al suo destino.
Solo da un peschereccio, hanno detto i superstiti, ci hanno da­to da bere.
Come dentro a una spieta­ta routine: eccone degli altri. E non ci si avvicina. Non si devia dalla rotta tracciata, per un pugno di miserabili in alto mare.
Noi non sappiamo immaginare davve­ro. Come sia immenso il mare visto da un guscio alla deriva; come sia spaven­toso e nero, la notte, senza una luce.
Co­me picchi il sole come un fabbro sulle teste; come devasti la sete, come scar­nifichino la pelle le ustioni.
Noi del mon­do giusto, che su quelle stesse acque d’a­gosto ci abbronziamo, non sappiamo quale spaventevole nemico siano le on­de, quando il motore è fermo, e l’oriz­zonte una linea vuota e infinita.
Non possiamo sapere cosa sia assistere all’a­gonia degli altri, impotenti, e gettarli in acqua appena dopo l’ultimo respiro. 'Altri' che sono magari tuo marito o tuo figlio. Ma bisogna liberarsene, senza tempo per piangere.
Perché quel sole tormenta e disfa anche i morti; e i vivi, vogliono vivere.
Noi non sappiamo com’è il Mediterra­neo visto da un manipolo di poveri cri­sti eritrei, fuggiti dalla guerra, sfruttati dai trafficanti, messi in mare con un po’ di carburante e vaghe indicazioni di u­na rotta.
Ma c’è almeno un equivoco in cui non è ammissibile cadere. Nessuna politica di controllo della immigrazio­ne consente a una comunità interna­zionale di lasciare una barca carica di naufraghi al suo destino.
Esiste una leg­ge del mare, e ben più antica di quella pure codificata dai trattati. E questa leg­ge ordina: in mare si soccorre.
Poi, a ter­ra, opereranno altre leggi: diritto d’asi­lo, accoglienza, respingimento. Poi. Ma le vite, si salvano.
E invece quel barcone vuoto – non il pri­mo arrivato come un relitto di morte al­la soglia delle nostre acque – dice del farsi avanti, tra le coste africane e Mal­ta, di un’altra legge.
Non fermarsi, tirar dritto. (Pensate su quella barca, se avvi­stavano una nave, che sbracciamenti, che speranza. E che piombo nel cuore, nel vederla allontanarsi all’orizzonte).
La nuova legge del non vedere. Come in un’abitudine, in un’assuefazione.
Quan­do, oggi, leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo, ci chiedia­mo: certo, le popolazioni non sapevano; ma quei convogli piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li vedeva e sentiva?
Allora erano il tota­litarismo e il terrore, a far chiudere gli oc­chi.
Oggi no.
Una quieta, rassegnata in­differenza, se non anche una infastidi­ta avversione, sul Mediterraneo.
L’Oc­cidente a occhi chiusi.
Cinque naufra­ghi sono arrivati a dirci di figli e mariti morti di sete dopo giorni di agonia.
Nel­lo stesso mare delle nostre vacanze. U­na tomba in fondo al nostro lieto mare.
E una legge antica violata, che minac­cia le stesse nostre radici. Le fonda­menta.
L’ idea di cos’è un uomo, e di quanto infinitamente vale.

Fioriglio e Maria Santissima delle Vittorie.

Al Sig. Sindaco
A Don Filippo Bognanni
Parroco Basilica Cattedrale
E,p.c. A S.Ecc. il Vescovo
C I T T A’

Conclusi i festeggiamenti in onore di “ Maria SS.delle Vittorie…..” mi accingevo a conservare come abitudine il programma quando notavo che non figurava scritta la tradizionale affermazione religiosa – popolare di “ Patrona della Città e Diocesi ”.
Il programma è stato stampato a cura dell’Amm.ne Comunale e della Basilica Cattedrale
ed è la prima volta, credo, che sia stata omessa la detta indicazione di “ Patrona di Piazza Armerina e Diocesi”.
Spero che il corrente laicismo, non abbia contagiato anche il Responsabile religioso che,
firmando il programma, unitamente agli Amministratori Comunali, ha permesso la ingiustificata omissione.
La devozione del popolo alla Madonna delle Vittorie ed i festeggiamenti in suo onore quale patrona della Città e Diocesi sono unica manifestazione di fede e tradizione.
Se così non fosse condiviso da chi, ha permesso diversamente, sarebbe necessario che il popolo fedele venisse chiamato ad esprimersi e nel caso malauguratamente estremo di diversa interpretazione , di considerare l’opportunità di dividere i festeggiamenti “ Religiosi ” da quelli propriamente festaioli.
La speranza personale di questo fatto è che tutto possa ricondursi ad un mero errore tipografico dovuto a sprovveduta dimenticanza , se così fosse faccio di già ammenda di quanto ipotizzato.
Nel dubbio, comunque, invito le parti interessate a volere chiarire l’argomento esposto, con
cortese risposta.
Piazza Armerina, 20.08.2009
Consigliere Comunale
Basilio Fioriglio

Il comune chiede l'ampliamento della rete metanifera.

Comunicato stampa

Il Comune chiede l’ampliamento della rete metanifera a Piazza presentando progetti alla regione per quasi due milioni di euro.

I progetti sono stati redatti dalla Società Italiana per il Gas S.p.A., a seguito di contatti intercorsi tra il Comune e la società stessa nei mesi scorsi, sulla base della circolare dell’Assessorato all’Industria della Regione Sicilia n.1 del 13.05.2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 25 del 29 maggio 2009.

Il progetto si colloca all’interno del Programma Operativo Regionale FERS 2007-2013 – Obiettivo operativo 2.1.3.: adeguare e completare le reti di distribuzione metanifere,che prevede la concessione di contributi in conto capitale ai comuni per la realizzazione di reti di distribuzione del gas metano, per l’ampliamento della rete di distribuzione del gas. Se il progetto verrà finanziato si procederà alla metanizzazione di alcune delle contrade con la maggiore concentrazione di residenti: Alberoni, Cicciona, Serrafina, Solazzo/Bellia, Piano Marino, Piano Cannata, Scarante – Bauccio, Colla, Via Fontanelle.
Il progetto comporta la realizzazione di 13.550 metri di condotta, ed è stato elaborato nel rispetto della normativa vigente in materia urbanistica e ambientale.
L’Amministrazione Comunale di Piazza ha approvato gli elaborati presentati con atto deliberativo, delegando la società italiana per il Gas S.p.A. a svolgere in nome e per conto del Comune tutti gli atti necessari alla realizzazione del progetto, nominando L’ingegnere Mario Duminuco, Ingegnere Capo dell’Ente, Responsabile Unico del Procedimento.