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giovedì 8 ottobre 2009
Le attività invernali dell'oratorio salesiano.

Ottobre piovono i libri. L'iniziativa dell'amministrazione comunale

Il concorso per ragioniere capo è regolare. Rigettato il ricorso del Diccap Sulpm.
Comunicato stampa
Rigettato dal giudice del lavoro Pierpaolo Gori il ricorso del sindacato DICCAP SULPM contro il bando di concorso per Ragioniere Capo emanato dal Comune di Piazza Armerina.
Il ricorso chiedeva che venisse dichiarata la condotta antisindacale del Comune per l’ipotetica inosservanza delle norme di contratto in quanto – secondo il sindacato – le organizzazioni sindacali non erano state informate preventivamente dei requisiti di accesso al bando e, specificatamente, di quello dell’esperienza triennale nella direzione di un ufficio finanziario nella pubblica aministrazione.
Veniva dunque chiesto al Giudice di annullare la delibera di Giunta n. 132/2008 che modificava il Regolamento di organizzazione degli uffici e servizi, il bando di concorso e tutti gli altri atti successivi.
Il Comune, rappresentato dagli avvocati Bonura e Basile, aveva respinto le accuse sostenendo che la modifica del Regolamento non era tra gli argomenti per i quali è prevista una concertazione con le organizzazioni sindacali. In ogni caso, il Comune, con nota inviata ai sindacati nell’ottobre 2008 – prima che venisse adottata la delibera di Giunta – aveva comunicato l’intenzione di «prevedere la possibilità di definire ulteriori requisiti speciali per i profili di categoria D posizione giuridica D3», cioè per i funzionari più alti.
Il Giudice ha dato ragione al Comune dichiarando che «il comportamento tenuto nella vicenda dall’amministrazione non può essere considerato antisindacale» e ha pertanto rigettato il ricorso.
Il Giudice, inoltre, pur non riconoscendo, come chiedeva il Comune, che alcune espressioni utilizzate dall’organizzazione sindacale nel ricorso sono «sconvenienti e offensive», ha sottolineato che l’affermazione secondo cui l’Amministrazione comunale aveva modificato il regolamento «chissa per quali ragioni» contiene «sicuramente una illazione».
Il Sindaco non ha ritenuto di commentare la sentenza affermando solo che «appare evidente che si è camuffata con una copertura sindacale un’azione con fini solo politici».
Rigettato dal giudice del lavoro Pierpaolo Gori il ricorso del sindacato DICCAP SULPM contro il bando di concorso per Ragioniere Capo emanato dal Comune di Piazza Armerina.
Il ricorso chiedeva che venisse dichiarata la condotta antisindacale del Comune per l’ipotetica inosservanza delle norme di contratto in quanto – secondo il sindacato – le organizzazioni sindacali non erano state informate preventivamente dei requisiti di accesso al bando e, specificatamente, di quello dell’esperienza triennale nella direzione di un ufficio finanziario nella pubblica aministrazione.
Veniva dunque chiesto al Giudice di annullare la delibera di Giunta n. 132/2008 che modificava il Regolamento di organizzazione degli uffici e servizi, il bando di concorso e tutti gli altri atti successivi.
Il Comune, rappresentato dagli avvocati Bonura e Basile, aveva respinto le accuse sostenendo che la modifica del Regolamento non era tra gli argomenti per i quali è prevista una concertazione con le organizzazioni sindacali. In ogni caso, il Comune, con nota inviata ai sindacati nell’ottobre 2008 – prima che venisse adottata la delibera di Giunta – aveva comunicato l’intenzione di «prevedere la possibilità di definire ulteriori requisiti speciali per i profili di categoria D posizione giuridica D3», cioè per i funzionari più alti.
Il Giudice ha dato ragione al Comune dichiarando che «il comportamento tenuto nella vicenda dall’amministrazione non può essere considerato antisindacale» e ha pertanto rigettato il ricorso.
Il Giudice, inoltre, pur non riconoscendo, come chiedeva il Comune, che alcune espressioni utilizzate dall’organizzazione sindacale nel ricorso sono «sconvenienti e offensive», ha sottolineato che l’affermazione secondo cui l’Amministrazione comunale aveva modificato il regolamento «chissa per quali ragioni» contiene «sicuramente una illazione».
Il Sindaco non ha ritenuto di commentare la sentenza affermando solo che «appare evidente che si è camuffata con una copertura sindacale un’azione con fini solo politici».
Il mercato rimane in Piazza Falcone e Borsellino
Piazza. Niente spostamento del mercato settimanale. Forse se ne riparlerà tra un mese. Una giornata ricca di tensione ieri nella città dei mosaici. Prima accenni di liti, poi animate discussioni, dibattiti e riunioni per arrivare, infine, ad una soluzione condivisa. Il tutto dalle 6 del mattino fino all’ora di pranzo, per ottenere questo risultato: il mercato settimanale, per almeno un altro mese, rimarrà dove si trova e cioè in piazza Falcone e Borsellino. Fin dalle prime ore della mattinata di ieri si era capito che la decisione di trasferire il mercato settimanale nell’area adiacente lo stadio comunale era sembrata inopportuna, almeno per adesso. “Sulla carta – ha detto l’assessore Teodoro Ribilotta – avevamo disegnato dei posteggi che nella realtà si sono rilevati poco reali. Pertanto, con gli operatori stesso abbiamo concordato che il mercato nelle more della ridefinizione dei parcheggi rimarrà in Piazza Falcone e Borsellino. Appena tutto sarà pronto ci trasferiremo nel Piano Sant’Ippolito, sia per il settore alimentare che per quello merceologico”. Insomma, finalmente, dopo anni di tentativi pare che entro il prossimo mese il mercato dovrebbe essere definitivamente trasferito nella nuova area. Ora gli uffici dovranno rimodulare la mappa permettendo la sistemazione adeguata dell’intero mercato settimanale nell’area circostante lo stadio comunale. Intanto, momenti di forte tensione hanno caratterizzato la mattinata di ieri quando si è sfiorata la lite tra operatori commerciali in merito all’assegnazione dei posteggi. L’intervento della polizia di Stato, guidata dal vicecommissario aggiunto Sonia Cavallo, ha evitato conseguenze peggiori. Il buon senso delle organizzazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti, accompagnata dalla presa d’atto dell’impossibilita di svolgere il mercato in quelle condizioni di forte tensione ha portato il vicesindaco della città Teodoro Ribilotta ha indire una riunione urgente dapprima con un gruppo di operatori commerciali poi con le organizzazione settoriali maggiormente rappresentative. L’assessore Ribilotta ha dovuto prendere atto del netto rifiuto da parte dei commercianti di spostarsi provvisoriamente all’area dell’ex Siace e dopo un fitto colloquio con il responsabile della Confesercenti e della Confcommercio, Toto Bonanno e Salvatore Amato, ha dovuto accettare le proposte dell’intero settore di ritornare in piazza Falcone e Borsellino. “Siamo soddisfatti della decisione presa dall’amministrazione comunale” dichiara Toto Bonanno della Confcommercio “oggi l’assessore alle attività produttive Ribilotta che si è reso conto che gli spazi assegnateci e la divisione del mercato si è rilevata una decisione inopportuna. Stamani hanno vinto tutti gli operatori commerciali e tutte le organizzazioni di categoria uniti nella difesa degli interessi di un comparto che soffre da decenni la crisi economica che strangola un settore dominato dai grandi comparti commerciali.”
Agostino Sella
Agostino Sella
Mercato sospeso. Forti momenti di tensione.
Stamattina gli ambulanti hanno sospeso il mercato contro la decisione di trasferire la location nel piano S. Ippolito, peraltro condivisa dai sindacati. Ci sono stati momenti di tensione. In mattinata è prevista una riunione con Ribilotta presso Sala delle luci.