domenica 15 novembre 2009
Il consiglio comunale invita il nuovo direttore generale Baldari a non tagliare nulla
Agostino Sella
Comincia l'anno accademico dell'istituto di scienze superiori
Agostino Sella
Termine e Galvagno presentano un'interrogazione sui lavori alla villa romana del Casale (neglio tardi che mai!!!)
XV LEGISLATURA ARS
INTERROGAZIONE
(Risposta scritta)
Al Presidente della Regione e all’Assessore per i Beni Culturali, Ambientali e
PREMESSO che:
· l’art. 80 della L.R. n. 17 del 28.12.2004, al fine di concentrare in un unico soggetto il coordinamento di tutti quegli interventi da porre in essere per la tutela e la valorizzazione della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, autorizza
· la medesima norma prevede, altresì, che il compenso per l’Alto Commissario gravi sulle somme spettanti al Comune di Piazza Armerina, ai sensi dell’art. 7 della L.R. n. 10/99 e s.m.i., e che per la durata di tale incarico non si applichi al suddetto comune il limite del 30% dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti di accesso, bensì la percentuale da stabilirsi con successiva convenzione da stipulare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge;
· con Delibera di Giunta regionale, n. 50, dell'11 febbraio 2005, ai sensi dell’art. 80 della L.R. n. 17/2004 è stato conferito l’incarico di Alto Commissario all’On. Vittorio Sgarbi affinchè provvedesse, avvalendosi direttamente degli uffici della Soprintendenza di Enna, a predisporre, promuovere e coordinare tutti gli interventi per la conservazione, la tutela e la valorizzazione della Villa Romana di Piazza Armerina, esercitando, altresì, le prerogative ed i poteri di cui al comma 5 del richiamato art.
· con Delibera di Giunta regionale, n. 73 del 23 febbraio 2005,
VISTO l’art. 6 della Convenzione stipulata tra
RILEVATA l’approssimazione con la quale
CONSTATATO il protrarsi dei lavori interni al sito archeologico ed i disagi che ne conseguono e che si ripercuotono negativamente sugli operatori turistici e commerciali, nonché sull’intera economia del territorio, senza che si intraveda nessuna soluzione definitiva per la fruizione totale della Villa Romana del Casale e delle aree esterne, condizioni necessarie per una proficua promozione e programmazione delle prossime stagioni turistiche,
PER CONOSCERE:
· se e quali iniziative sono state fin qui assunte al fine di verificare:
a) se esiste un cronoprogramma per l’esecuzione dei lavori interni al sito archeologico concordato in sede di affidamento di appalto alla ditta esecutrice;
b) se l’andamento dei lavori all’interno del sito archeologico è in linea con il cronoprogramma;
c) le motivazioni dei ritardi registrati rispetto ai comunicati ufficiali della Direzione lavori e dall’Assessorato ai Beni Culturali;
d) le cause e le eventuali responsabilità che hanno determinato i ritardi fin qui accumulati;
e) la data definitiva della fine dei lavori;
f) la data di ultimazione dei lavori esterni al sito archeologico;
· quali ulteriori iniziative si intendano assumere per garantire l’inaugurazione della Villa Romana prima dell’arrivo in Sicilia della Venere di Morgantina.
(L’interrogante chiede risposta scritta con urgenza)
(10 novembre 2009)
On. GALVAGNO
On. TERMINE
Il crocifisso, la laicità ed il laicismo
La sentenza della corte europea che espelle i crocifissi dai luoghi pubblici è stata da alcuni commentatori salutata come una affermazione della laicità dello stato, come una vittoria educativa per la scuola pubblica che deve essere imparziale e rispettosa di tutti.
Se sul piano giuridico e strettamente formale la sentenza ha una sua comprensibilità non possiamo sul piano sostanziale non ricordare a noi stessi il monito di Cicerone “summum ius summa iniuria”( il massimo diritto,la massima ingiustizia! ). Quale diritto calpesta,infatti, il crocifisso? Quale libertà di coscienza turba? Quali traumi può causare ai ragazzi da un punto di vista educativo? Quali danni morali ha causato a questa madre a cui è stato pure riconosciuto il diritto al risarcimento?
Inoltre cosa intendiamo per laicità dello stato? La laicità è innanzitutto permettere fino in fondo a ciascuno di essere sé stesso; la laicità è battersi perché ognuno possa avere diritto alla parola; è battersi per i diritti e le ragioni dell’altro non rinunciando alla propria storia, alla propria dignità, alla propria identità, alla verità .
Se c’è stato un uomo che ha insegnato questo, se c’è stato un uomo che ha insegnato : “se ami solo i tuoi amici che merito hai, tutti lo fanno, ma tu ama il nemico”… “ non c’è amore più grande che offrire la propria vita per l’altro” questo è Gesù il crocifisso.
Se c’è stato un uomo che è stato capace di morire per testimoniare che ogni fratello ha diritto a esserci e a vivere… e che il valore più grande prima ancora della fede è l’amore per sé stessi e per gli altri, questo è Gesù il crocifisso.
Nessuno a Gesù il Nazareno può dare lezioni di laicità: egli è il maestro, il fondatore della laicità, colui che per la prima volta nella storia ha chiesto che i poveri, gli esclusi, gli stranieri, i sofferenti i diversi, i disgraziati fossero riconosciuti nella loro dignità di persone umane.
E’ un becero laicismo che trionfa con questa sentenza. Un laicismo senza anima inteso come un processo di sterilizzazione, di rimozione collettiva, di sradicamento delle radici.
La laicità non è togliere … Dovremmo togliere un bel po’ di cose se il crocifisso ci turba : le domeniche, le feste di Natale, le feste di Pasqua , le statue dalle piazze pubbliche , il nome delle vie e non solo quelle che hanno per protagonista il Cristo ( magari chissà qualcuno potrebbe turbarsi per una statua di Giulio Cesare …)
Questo è nichilismo, è pensarsi senza passato, è ignorare duemila anni di storia; è il nulla altro che laicità .
La laicità non è togliere: è mettere!… “è metterci l’altro e gli altri”. Se nella classe di mio figlio è presente un ragazzo musulmano è bello metterci la mezza luna accanto al crocifisso, se è presente un ebreo non mi sento offeso dalla stella di Davide, se c’è un non credente è bello scrivere nel muro della classe i valori in cui crede .
Abbiamo imparato molto come cristiani nel raccogliere l’invito a partecipare a celebrazioni di amici musulmani. Abbiamo imparato molto nel partecipare allo Shabat degli ebrei. Abbiamo chiesto loro di conoscerci partecipando alla celebrazione eucaristica. Ne siamo usciti arricchiti.
La globalizzazione ci ha reso consapevoli che nel mondo abbiamo imparato ad amare in maniera diversa l’unico Dio . Ogni modo di amare Dio merita rispetto, curiosità, desiderio di conoscenza.
La laicità come ci ha insegnato il cardinale Martini, ispirandosi a Cristo, è fare spazio all’altro credente, non credente, dubbioso; è dare ascolto al credente, al non credente, al dubbioso che abita in noi. La laicità è non discriminare nessuno per quello che crede e non crede.
Come genitore proviamo tristezza per una scuola che decidesse di accantonare questo insegnamento e di rimuovere il Maestro più autorevole di questa visione dell’uomo e dei rapporti umani. Ci ha consolato costatare lo stesso sentimento in genitori non credenti.
Che tristezza vedere questo Gesù strumentalizzato per colpire l’altro(come spesso è capitato nel passato!) e che tristezza vederlo oggi manipolato da chi, in nome della laicità, gli attribuisce attentati alla libertà.
Che tristezza vedere ancora una volta questo Gesù condannato e crocifisso dalla legge.
Calcio a cinque: Seconda vittoria consecutiva per la Studentesca Armerina
Giuseppe Bruno e compagni hanno iniziato subito bene la gara tenendo molto alto il ritmo con delle ripartenze brucianti che hanno disorientato la compagine agrigentina la quale, alla fine del primo tempo accusava un deficit di ben 4 reti (1 a 5 il risultato parziale). Il secondo tempo è iniziato come si è concluso il primo vale a dire armerini all’arrembaggio ed agrigentini disorientati. Il 3 a 9 finale è frutto delle 3 reti del finalmente ritrovato e devastante Mirko Russo, giocatore che nella scorsa stagione ha più volte fatto la differenza sugli avversari, delle 3 reti di Alessio Cianciolo sempre bravo a sfruttare le occasioni che si presentano sottoporta, ed una rete ciascuno di Giuseppe Bruno, Ciccio Milazzo e Marco Velardita su tiro libero.
Adesso la Studentesca, pur trovandosi al quart’ultimo posto in classifica, ha avvicinato di parecchio le dirette concorrenti per la salvezza e, sperando in altrettante vittorie nelle due partite casalinghe che l’aspettano, ci si augura di potersi ritrovare in acque decisamente più calme.
Da segnalare infine ancora la grande prova del giovane portiere Filippo Giongrande, in prestito temporaneo dal Deportivo Don Bosco militante in serie D, il quale ha ben figurato tra i pali, neutralizzando le pericolose azioni avversarie in più di una occasione; bene anche Andrea Di Carlo, subentratogli a circa metà del secondo tempo di gioco.
Questo l’organico della Studentesca Armerina (nella foto): Mirko Russo, Vincenzo Gebbia, Edmondo Festone, Filippo Giongrande, Alessio Cianciolo, Cristian Virdi, Giuseppe Bruno, Giovanni Scozzarella , Andrea Di Carlo, Marco Velardita, Francesco Milazzo, Giorgio Di Benedetto, Andrea Crocco, allenatori Gaetano Samarco e Carlo Romano, dirigenti accompagnatori Davide Cuzzolaro e Marco Lo Monaco.