domenica 13 marzo 2011

Il vescovo Pennisi su: "Don Luigi Sturzo e il secondo Risorgimento"

Nel commemorare i 150 dell’Unità d’Italia non si può dimenticare il contributo teorico e pratico di don Luigi Sturzo.

Egli sottolineò che alla maturazione del problema nazionale, che preparò l’atmosfera per l’indipendenza e l’unità d’Italia, contribuirono soprattutto i cattolici liberali e neo guelfi , che ipotizzavano un’Italia confederata con a capo il Papa. Egli cita i nomi di Vincenzo Gioberti, Antonio Rosmini, Alessandro Manzoni, Silvio Pellico, Nicolò Tommaseo, Cesare Balbo.

Tudisco propone di esperre un Tricolore in ogni balcone.

Desidero invitare tutti nostri Concittadini, di qualsiasi appartenenza politica, a voler esporre nei balconi delle proprie abitazioni la bandiera tricolore nazionale recependo, in modo visibile e comunicativo, il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a voler festeggiare il 150°anniversario dell'Unità Nazionale che ricorre il 17 marzo.
Non aspettiamo le partite dei mondiali della nazionale italiana di calcio per sventolare la bandiera e quindi non sprechiamo questa splendida occasione per celebrare l'unità nazionale ma anche per testimoniare particolare solidarietà ai profughi che sbarcano a Lampedusa provenienti dai paesi oppressi da regimi antidemocratici del nord Africa.

W L'Italia. W la Democrazia.

Fabrizio Tudisco

Bascetta: "Il 17 marzo è una falsa festa che i lavoratori e le lavoratrici "fannulloni/e" si pagheranno da soli!"

Il sottoscritto Bascetta Luigi, coordinatore provinciale dell'O.S. COBAS, in relazione all'articolo pubblicato in data 10 marzo 2011 sulle valutazioni del sottoscritto, in qualità di componente della RSU, sulla definizione e ratifica dell'accordo sindacale sul salario accessorio, si precisa che le dichiarazioni riportate si riferiscono alla totalità delle pratiche contrattuali che trovano fonte e origine nel famigerato decreto Brunetta con tutti gli strascichi di nefandezze e di liberticidio giuslavoristico che lo accompagnano. Tutte le conseguenze tecnico gestionali e contabili dell'accordo sindacale periferico e decentrato sul salario accessorio che sono state ratificate non sono altro che frutto di tale politica amministrativa e gestionale scaturente da diettive governative di stampo fascista e repressivo.