Piazza Armerina. “Chiediamo il  sequestro del materiale elettorale”. Lo dicono tutti i candidati al consiglio  comunale e provinciale del PLC il partito comunista dei lavoratori insieme al  loro leader Luigi Bascetta. Ma la risposta dell’ufficio elettorale con il suo  dirigente, il dottor Guglielmo Chiello, è perentoria. “Nei verbali tutto è  sembrato regolare. Ho consegnato già i verbali dei presidenti alla prefettura di  Enna”. Insomma, anche se pare tutto nella norma, il Partito Comunista dei  Lavoratori non ci sta e presenta un esposto denunzia a firma di tutti i  candidati al consiglio provinciale e comunale al Ministero degli interni, alla  procura della repubblica ed alla prefettura di Enna. Secondo gli uomini di  Luigi  Bascetta ci sono state diverse irregolarità nelle procedure di  voto. Però, su oltre 14 mila elettori c’è stata soltanto una scheda contestata.  I vari rappresentanti di seggio, non hanno quindi, durante le operazioni di  spoglio, comunicato nessuna irregolarità. Adesso a valere sono solo i verbali,  che secondo l’ufficio sono regolari. Se qualche candidato volesse procedere ad  eventuali contestazioni l’unica via possibile è quella del ricorso al Tar. PCL,  comunque, descrive così alcune delle irregolarità nell’esposto denuncia  “presenza tra i componenti delle commissioni di seggio di parenti di primo grado  dei candidati stessi; la presenza continua, imperterrita e costante all’interno  dei seggi di candidati e di parenti di candidati con mazzetti e blocchetti di  facsimili; la presenza costante e continua di autovetture costellate e ricoperte  da simboli e da manifesti propagandistici davanti alle sezioni di seggio, sempre  tutto accadente davanti al personale delle forze dell’ordine distaccato per  l’occasione (vedi scuola Chinnici, San Pietro, Teatini, Capuana, ecc.); il  trasporto di schede timbrate e non segnate da una stanza all’altra nelle mani di  scrutatori che adducevano poco credibili  motivazioni di informazioni presso  altri presidenti di seggio più ferrati e informati; la presenza, proprio al  momento della conta, di una cinquantina di persone, tra le quali alcuni  candidati e semplici cittadini, all’interno della sez. 23; l’assegnazione di  voti di preferenza ad omonimi come nel caso della sez. 24 di un voto che recava  il nome di Arena  Francesco detto Franco e assegnato a Arena Valentino. “Per  tutte queste ragioni – conclude l’esposto - si chiede che la magistratura  sequestri, controlli l’intero materiale elettorale, disponga il ricalcolo di  tutte le schede valide e nulle e, in caso di riscontro di brogli e di illeciti,  disponga  l’annullamento della consultazione con il rifacimento della  stessa”
 Agostino  Sella