venerdì 6 giugno 2008

Luigi Bascetta, l'ultimo comunista...

Piazza Armerina. Per alcuni è un rivoluzionario per altri solo un “utopico sognatore”. Lui non perde occasione per girare con il microfono in giro per la città e spiegare ad alta voce le sue ragioni. Si tratta di Luigi Bascetta “l’ultimo comunista” – come qualcuno lo chiama – candidato a sindaco della città dei mosaici con la lista del partito comunista dei lavoratori. Il suo programma ha una serie di priorità in cui spiccano il commercio ed i servizi sociali. Sul commercio Bascetta vuole la “creazione di un assessorato specifico per la tutela dei consumatori, con compito di monitoraggio e intervento diretto sui prezzi. Il potenziamento del settore della Polizia Municipale che si occupa di annona e l’obbligo di indicare al consumatore il prezzo pagato dal commerciante al grossista”. Insomma, lui da vigile urbano vuole mettere ordine nel settore. Un capitolo a parte Bascetta dedica all’inquinamento. Dice nel programma “Installazione di centraline di rilevamento degli agenti inquinamenti; revisione totale delle antenne di telefonia mobile, da vietarsi e da rimuovere ove esistenti nel raggio di 100 metri da istituzioni scolastiche pubbliche o private di ogni ordine e grado”. Sulla politica urbana Bascetta vuole “l’azzeramento del PRG” appena adottato dal consiglio comunale mentre sul piano dei servizi una serie “pacchetti di servizi gratuiti”, trasporti, assistenza sociale) per giovani studenti e giovani disoccupati, per anziani in difficoltà, per le donne madri in difficoltà. Nel campo del turismo il candidato a sindaco comunista vuole la creazione di un osservatorio permanente del turismo, con il compito di analizzare il territorio ed avanzare proposte migliorative; obbligo di esposizione del menu all’esterno dei locali, in almeno due lingue, con i relativi prezzi.” Nel settore culturale Bascetta vuole “utilizzare locali pubblici già esistenti e che stanno andando in disuso, per creare cultura; dare spazio a manifestazioni riguardanti teatro e cinema; creare spazi autogestiti come i centri sociali; creare una sala di incisione pubblica per gruppi locali emergenti”.
Agostino Sella