di Carmelo Parrinelli.
Se c'è un paese che non dorme da qualche mese sonni tranquilli, questo è  Valguarnera Caropepe, in provincia di Enna. Alla chiusura di un importante  servizio poliambulatoriale, quale l'ortopedia, allo spostamento della sede della  Guardia Medica in zona decentrata e insieme alla seria minaccia di soppressione  del servizio 118, adesso si aggiunge qualcosa che, se sarà confermata, aprirebbe  un altro scomodo scenario. Da un paio di anni a questa parte, il paese vive di  un mormorio continuo, un vociferare attorno alle possibili cause di un fenomeno  di incidenza tumorale del tutto anomala, che ha già creato allarme in tutti i  centri della Provincia. Tra la teoria di chi pensa alla presenza di scorie  radioattive presso Pasquasia, (del quale esistono anche dichiarazioni di un  pentito di mafia) allo scarico delle stesse presso altri due impianti zolfiferi  quali Floristella e Pasquasia, ormai in disuso. Si pensa anche all'Eternit e  alla sua presenza ancora diffusa in parte sul territorio. Ma quel vociferare ha  fatto strada; qualcuno dice che la Protezione Civile ha appurato la presenza di  un impianto ripetitore di una nota azienda di telefonia mobile. Niente di nuovo  per i valguarneresi, abituati a questa e ad altre voci di corridoio. Resta il  fatto che nella zona ove alcuni giurano di aver visto l'antenna, si sono  registrati strani fenomeni. Un'estate di due anni fa, un tecnico antennista mi  confidò che presso la frequentatissima Via Garibaldi e la parallela via San  Liborio, talune frequenze radiotelevisive avevano subìto un malfunzionamento  tale da richiedere il ri-direzionamento delle antenne terrestri. L'apparecchio  utilizzato da questi per la ricerca del segnale, aveva captato una forte gamma  di frequenze che disturbavano la normale trasmissione dei programmi televisivi.  Ma i più informati aggiungono altri aneddoti, atti a confermare la tesi che  vuole la presenza sui tetti di un'abitazione privata, di un ripetitore molto  potente. E così si racconta di un'anziana signora con pacemaker, affetta  improvvisamente da mal di testa cronici. I medici a cui si rivolse la donna,  furono pronti ad affermare le diagnosi più o meno conformi ai sintomi  riscontrati, dalla depressione alla schizzofrenia per passare alle crisi  nevrotiche. Solo più tardi pare che l'anziana signora, sentito il mormorio su  quell'antenna, trasse le dovute considerazioni. E' per questo che all'ormai  celeberrima raccolta firme pro-118, attuata sia su internet che presso i gazebo,  nel centro valguarnerese un'altra petizione è stata attivata e ha già raccolto  oltre 600 firme. Si cercherà di capire quanto veritiere siano le voci e le  notizie trapelate, e se davvero la Protezione Civile ha appurato la presenza del  ripetitore su quel palazzo. Detto questo, qualora si dovesse appurare  l'esistenza di tale antenna, riscontrando vere e proprie anomalie, una notizia  del genere farebbe piombare gli abitanti di Valguarnera in una condizione di  impotenza, smarrimento e sfiducia verso chi, con qualsiasi mezzo, dovrebbe  tutelare la salute dei cittadini. Sentimenti assolutamente condivisibili, perchè  le antenne poste sulla BTS (Stazione Radio Base o acronimo di Base Transceiver  Station) sono trasmettitori progettati per essere molto direttivi. Una cosa  simile sta avvenendo al quartiere San Pietro della città di Enna, dove gli  abitanti da qualche giorno protestano per l'instalalzione di  un'antenna-ripetitore, ritenuta "penalizzante" per la loro salute. Ci si chiede  se valga davvero la pena rischiare la propria indegrità fisica, e cedere alle  offerte di questo o quest'altra compagnia telefonica, pronta a pagare anche  35mila euro l'anno per l'affitto di un tetto; come spesso si dice: "La salute  non ha prezzo".