Piazza Armerina. “Preferisco non rispondere alle prese di posizioni. Ci saranno per questo tempi e modi. Ieri era la festa dei Santi, oggi sono ricorre il giorno dei defunti, e preferisco dedicarmi ad altre riflessioni di tipo cristiano”. Sono le parole Francesco Iudica, direttore generale dell’Asl 4 di Enna, dopo l’attacco frontale che ha ricevuto dai vertici del partito democratico ennese e dal suo segretario provinciale Giuseppe Arena. ”Dopo l’attacco del partito democratico – dice Francesco Iudica al telefono - non credo ci siano più le condizioni per arrivare ad una proposta condivisa. Confermo, però la mia disponibilità al confronto. Ma incontrerò tutti quelli che lo vorranno. Il confronto politico non è una delle cose che mi compete e non voglio che sulla sanità ennese si scarichino tensioni che provengono da altri mondi”. Insomma, pare che le dichiarazioni dei vertici del PD abbiamo creato un sorta di “impasse” nel dialogo tra la una parte della politica ed il capo della sanità ennese. “Andare nei consiglio comunali per ricevere attacchi politici non ha senso e non serve al dialogo ed alla definizione della proposta. Ho l’impressione – continua Francesco Iudica – che dietro gli attacchi si nasconda l’indisponibilità a fare delle proposte concrete. Per adesso, in questo momento, le condizioni per un dialogo sereno e costruttivo credo che non ci siano. Poi – continua il direttore generale dell’Asl 4 di Enna – vorrei ricordare che nella sanità della provincia di Enna non è stato chiuso nulla. Hanno già chiuso, invece, in Sicilia ospedali come quello di Palazzo Adriano vicino Palemo o interi reparti di ginecologia di Giarre e San Cataldo. A Enna ancora tutto è come prima”. Dalle parole di Francesco Iudica, però, si nota anche un po’ di sconforto “Guardi, se dovessi decidere stamattina – dice al telefono – non presenterei nessun piano e poi a decidere le sorti della sanità di questa provincia sarebbe chi di dovere”. Ma subito dopo ci ripensa. “Con calma preparerò la proposta definitiva che sarà pronta entro il 10 di novembre. Non mi sottrarrò certo al dialogo. Chi non ha pregiudizi trova in me un interlocutore disponibile. Ad esempio dopo l’incontro che ho avuto a Leonforte qualcosa nella proposta è stata cambiata. Io devo lottare per le popolazione della provincia che sono lontano dagli ospedali”.
Agostino Sella