
Piazza Armerina. “Una propria e vera  chiamata “alle armi”, al senso di responsabilità e disponibilità sulle probabili  azioni da intraprendere per difendere l’Ospedale Michele Chiello”.  Filippo  Rausa, 42 anni, presidente del comitato del quartiere Monte, è  tra i più attivi nella lotta per difesa dell’ospedale. “Domani – dice Rausa -  alle ore 18.30 presso la sala delle luci di palazzo municipale alla presenza del  sindaco  Carmelo Nigrelli  e del mondo associativo di Piazza Armerina, ci  incontreremo tutti, comitati di quartiere, club service, associazioni culturali,  sportive, ecclesiastiche, sigle sindacali, un incontro per le ultime sulla  questione ospedale Chiello. Vogliamo conoscere dalla viva voce del sindaco  conosceremo tutte le ultime novità - sui fatti politici che si stanno  verificando nel governo regionale, fatti – continua Rausa - che fanno  presupporre risicati margini di trattativa sul provvedimento sanità. Se sarà il  caso sarà lotta ad oltranza”. Rausa poi la butta in politica. “Su quello che sta  succedendo in questi mesi, tutti dovremmo batterci il petto e fare il mea culpa  - continua Rausa - le sciagurate divisioni politiche che puntualmente vedono la  cosiddetta classe politica piazzese prendere “ordini” dai potentati ennesi di  turno, inducendo i partiti locali a dividersi in diverse ed opposte fazioni,  questa volta hanno portato ai seguenti risultati: la città non ha un  rappresentante a Sala d’Ercole, la città non ha rappresentati al Consiglio  Provinciale pur essendo Comune con oltre 14mila elettori. Piazza Armerina –  continua Rausa - si ritrova ad essere puntualmente generosa con tutti al punto  di uccidere se stessa, ma la generosità piazzese non viene contraccambiata da  nessuno e lo si vede nella vicenda dell’Ospedale Chiello ognuno è figlio della  propria città, ognuno pensa alla propria città. L’auspicio – continua il  rappresentante del quartiere Monte - è che questa ennesima vicenda ci insegni  una volta per tutte a riacquisire quel prestigio ancestrale “normanno” cui si  fregiavano i nostri antenati, prestigio che vedeva la comunità unita al di là di  colori politici e partitici nei momenti clou e capaci di interpretare i bisogni  del popolo, coniugato alle esigenze di sviluppo sociale ed economico. Non  possiamo continuare ad essere una comunità alla deriva, non possiamo continuare  a subire soprusi ed umiliazioni, non possiamo continuare ad essere i servi  sciocchi della politica ennese che prende e non da, non possiamo continuare a  guardare sperando che domani sia un giorno migliore mentre a Palermo qualcuno  decide il futuro di Piazza Armerina senza averci nemmeno  interpellato”.
 Agostino  Sella