lunedì 21 settembre 2009

Assemblea diocesana. Oltre 600 partecipanti. Suor Gina Sanfilippo. "Si comincia con il piede giusto"

Piazza. Erano circa 600 ieri nella chiesa di Sant’Antonio. Laici, religiosi e sacerdoti presenti all’assemblea annuale della diocesi piazzese diretta da Monsignor Michele Pennisi. Un appuntamento annuale che è diventato ormai un punto di riferimento per tutti coloro i quali animano a vario titolo le realtà ecclesiali del territorio. Il titolo dell’assemblea è stato “Chiesa comunione di persone “Da ‘collaboratori’ a ‘corresponsabili’: il dono della relazione filiale e fraterna”. Un folla di educatori ha seguito con attenzione prima la relazione introduttiva del vescovo e successivamente la presentazione del sussidio diocesano che è stata fatta da padre Rino La Delfa Preside della Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista” di Palermo. Padre La Delfa ha incentrato il suo intervento sulla relazione e sulla comunione. “La spiritualità di comunione – ha detto – deve precedere ogni azione. La comunione è fatta di relazione. Non c’è relazione con se stessi se non c’è relazione con Dio. Spesso – ha detto anche La Delfa – la Chiesa si consuma a perdere tempo per decidere “chi deve fare che cosa”. Il sussidio elaborato dalla diocesi di Mons. Michele Pennisi deve essere uno strumento per il lavoro che i consigli cittadini dovranno svolgere nelle comunità locali. “Si sta partendo con il piede giusto – dice Suor Gina Sanfilippo – direttrice della casa salesiana di Pietraperzia – c’è una forte esigenza di metterci insieme. Noi - come cristiani - dobbiamo spenderci per la comunione che oggi più che mai è una priorità. Troppo spesso – ha detto ancora la Sanfilippo – ci facciamo prendere dalle cose che dobbiamo fare scordandoci della relazione tra di noi. Dobbiamo testimoniare la fede avvicinando chi è più lontano”. Ha detto il vescovo Il tema che mi è stato suggerito e che ho fatto subito mio è “ Chiesa comunione di persone. Da ‘collaboratori’ a ‘corresponsabili’: il dono della relazione filiale e fraterna”. Si tratta di approfondire l’identità di ogni cristiano come figlio di Dio e membro della Chiesa come “comunione di persone” per una rinnovata consapevolezza dell’appartenenza ecclesiale e una maggiore corresponsabilità, soprattutto dei fedeli laici, nella vita e nella missione della Chiesa. La comunione ecclesiale è comunione singolare, tra uomini e donne, giovani e adulti, ricchi e poveri, studenti e maestri, sani e malati, potenti e deboli, vicini e lontani, clero e laici, perchè è una comunione segnata insieme dalla varietà e dall’unità all'interno della Chiesa una ,santa, cattolica ed apostolica, che ha in Gesù Cristo la pietra angolare e nei fedeli “le pietre vive” di questo edificio spirituale”
Agostino Sella