
Di storie curiose ne abbiamo ascoltate tante in questa città. Ma questa ha veramente dell’incredibile. Siamo nel centro del quartiere storico del Casalotto. Una vecchietta si avvicina e con poche e semplici parole ci pone una domanda: “Perché non esiste più il servizio che ci consentiva di buttare l’immondizia? Sono costretta, vista le mie condizioni di salute precarie e la paura a uscire dopo le 18 a pagare un euro a un ragazzino per buttare i rifiuti sapete dirmi qualcosa?” Per un attimo non credevamo a quello che ci veniva raccontato, ma solo un attimo poi abbiamo capito che la signora diceva la verità. Fino a qualche tempo fa gli operatori che si occupano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani con un’ape si recavano nelle viuzze dei quartieri per prendere la spazzatura ora, secondo quando ci viene detto, questo servizio non è più attivo e molti anziani sono costretti a pagare dei ragazzini per buttare l’immondizia dentro i cassonetti posti lontano dalle loro abitazioni. Stiamo parlando di molti vecchietti che per paura di uscire dopo le ore 18, orario consentito a buttare i rifiuti, o per le cattive condizioni di salute, sono costretti a pagare due volte un servizio inesistente. E il costume sembrerebbe diffuso anche negli gli altri quartieri storici della città. La verità amara che esce dalla bocca dell’anziana signora non può che trovarci d’accordo: “In questa città esistono i cittadini di seria A e i cittadini di serie B” e le politiche messe in atto da alcuni decenni, a questa parte, vanno in questa direzione. I quartieri, ieri simbolo della storia nobile di questa città oggi ridotti a contenitori privi di ogni servizio, abbandonati a se stessi e con essi i numerosi cittadini anziani che sono rimasti ad abitarli. Dagli uffici di Sicilia Ambiente l’unica risposta che giunge è la solita: “Non abbiamo le risorse economiche per far funzionare nuovi mezzi o riparare quelli rotti.” Intanto la gente soffre.