giovedì 12 novembre 2009

Prenota un eco cardiogramma a Febbraio e l'ospedale gli comunica che il servizo è sospeso da due mesi. E.B. denuncia tutto alla Polizia di Stato

Ieri ore 11 E.B. si reca all’ospedale Chiello per effettuare un eco-cardiogramma prenotato lo scorso Febbraio. Giunge al sesto piano ove in alto sulla porta risulta ancora scritto “Reparto di cardiologia ed otorinolaringoiatria”, un’infermiere, anzi tre infermieri, a turno gli comunicano “Mi spiace il servizio di eco per gli esterni non si effettua più provi al quinto piano”. Una visita prenotata da nove mesi sospesa senza che la persona interessata venisse informata. E senza che nessuno gli potesse fornire informazioni utili per il disservizio causato. Il racconto di E. B. entra nei particolari fornendo la cronaca di un mercoledì nero vissuto al Chiello di Piazza Armerina. Da buon cittadino modello si rivolge anche al tribunale del malato dopo essere stato spedito diverse volte tra i piani del nosocomio. Alla fine non resta che rivolgersi alla Polizia di Stato che lo invita a fare un esposto che presenterà anche alla Procura della Repubblica di Enna. “E’ una vergogna –grida E.B. sconcertato per quanto gli è accaduto - tre infermieri dopo aver comunicato che l’eco per esterni non si effettua più mi invitano a scendere al quinto piano nel reparto di Medicina Generale. Mi imbatto in un medico di Enna che gentilmente mi informa che al quinto piano non si effettuano eco cardiogramma per esterni e mi invita a risalire al fatidico sesto piano. Qui scopro che l’eco cardiogramma per esterni non si fa più da due mesi circa che il responsabile che effettuava l’eco è in malattia e nella sostanza mi licenziano con le dovute scuse.” Non ancora vittima dello sconforto il nostro cittadino modello pensa bene di chiedere spiegazioni all’ufficio del Cup dove aveva prenotato la visita nove mesi prima “Scendo al piano terra – aggiunge E.B. – e chiedo spiegazioni all’ufficio del Cup che mi conferma che l’eco cardiogramma è sospeso per gli esterni e quasi meravigliato l’impiegato mi sussurra: Guardi che noi abbiamo chiamato tutti gli esterni che avevano prenotato la visita. La cosa mi indispettisce al punto tale che ripeto a voce alta e a me stesso: ma come? avete chiamato? a chi? se non avete mai voluto il mio recapito telefonico e quello che avete non è il mio?” Non ancora stanco il nostro E.B. si reca sia alla Direzione Sanitaria, sia al Tribunale del Malato che trova chiuso nonostante sulla porta era previsto il ricevimento del pubblico. Ancora una volta nessuno riesce a fornirgli una spiegazione razionale e dovuta a chi ha prenotato una visita nove mesi fa per sentirsi dire “Mi spiace”. Il nostro cittadino modello riesce a parlare telefonicamente anche con il responsabile del tribunale del malato ma la disponibilità mostrata dal responsabile non convince E.B. che esce dal nosocomio Chiello per andare negli uffici della Polizia di Stato e formulare una precisa denuncia per il disservizio subito. La storia è all’amara fine. Il nostro cittadino formulato un esposto ha inviato tutto il carteggio anche alla Procura della Repubblica di Enna.