martedì 22 dicembre 2009
Ma a chi appartiene Acquaenna? Chi sono i privati dell'ennese che fanno i soldi con la nostra acqua? Che qualcuno risponda in nome della trasparenza.

Calcio a 5. Triangolare prenatalizio per le squadre di serie D
Studentesca. Vittoria del cuore e grande partita del 17enne Di Carlo
Nino Di Catania chiede aiuto al trio degli assessori ennesi Tudisco, Mattia e Lantieri. "Vonu n'chiudr u sptal"

Comitato di cittadini chiede al sindaco ed al presidente del Consiglio di intervenire per bloccare i distacchi.
AL SIG.SINDACO
di Piazza Armerina
AL PRES.DEL CONS.COM.
Oggetto: distacchi del servizio idrico a danno dei cittadini piazzasi.
Lo scrivente Coordinamento Provinciale dei Comitati Cittadini ennesi, di concerto con il Comitato Cittadino di Piazza Armerina, avuto riguardo ai distacchi del servizio idrico che stanno interessando i Vs. concittadini, nell’esprimere tutta la solidarietà agli utenti e nel dichiararsi disponibile a concordare con le SS.LL. ogni iniziativa atta a salvaguardare la regolare erogazione del servizio a tutti i cittadini, a prescindere dalla personale capacità finanziaria,
C H I E D E
al Sig. Sindaco di farsi promotore con immediatezza presso il gestore e presso l’ATO idrico di bloccare i distacchi, addivenendo ad un accordo bonario tra le parti;
al Presidente del Consiglio Comunale di convocare con urgenza ed in sessione straordinaria il Consesso Civico per discutere del problema dei distacchi e deliberando le iniziative più opportune da intraprendere, sempre nell’interesse della collettività amministrata.
In attesa di riscontro, l’occasione mi è gradita per porgere cordiali saluti.
Valguarnera C.,lì 22/12/2009
IL COORDINATORE PROV.LE
Dr. Carlo Garofalo
NO al ponte di Roberto Capizzi. E ... Tudisco che è di destra la pensa come quella di sinistra.

Una manifestazione partecipata (al di là del solito balletto delle cifre) e consapevole, per dire no al Ponte sullo Stretto di Messina, opera inutile, dannosa, impossibile da costruire e per dire sì alle infrastrutture che servono davvero, si alla messa in sicurezza del territorio (specie dopo la terribile tragedia di Zancletta e Giampilieri), si al lavoro e allo sviluppo in armonia con il territorio e i suoi abitanti.
I manifestanti siciliani hanno lasciato i bus a Messina, fatto il concentramento all’imbarco della nave e poi hanno tutti simbolicamente fatto la traversata a piedi. Un lungo corteo si è quindi snodato per le vie di Villa San Giovanni.
Alla manifestazione era presente una delegazione ennese della Federazione della Sinistra, con i due segretari di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani Gaspare Di Stefano e Saro Consiglio. Presenti anche gli assessori regionali calabresi Michelangelo Tripodi del PdCI e Damiano Guagliardi di Rifondazione, rispettivamente all’Urbanistica e al Turismo, il segretario e consigliere regionale del PRC calabrese Nino De Gaetano e il suo omologo siciliano l’on. Luca Cangemi, Omar Minniti capogruppo del PRC alla Provincia di Reggio Calabria, Giorgio Cremaschi della Segreteria nazionale della Fiom-Cgil.
Tantissime le bandiere della Federazione della Sinistra, della Rete No Ponte, di Legambiente.
"Noi il ponte non lo vogliano" lo slogan più gettonato. Slogan anche contro l’on. Di Pietro di cui i manifestanti hanno ricordato il voto contrario nella passata legislatura allo scioglimento della Stretto di Messina Spa, "Il ponte unisce due cosche" invece figurava su molti cartelloni.
Una grande manifestazione funestata però dalla morte di uno degli oratori, il calabrese Franco Nisticò del Cordinamento per la SS106, che si è accasciato sul palco a causa di un malore al termine del suo intervento.
Nella tragedia accaduta, a quanto si apprende da notizie di stampa e dichiarazioni degli esponenti della Rete No Ponte, ha molto pesato il ritardo nei soccorsi e la non presenza sul posto di una vera ambulanza e di un defibrillatore. Presenti invece in maniera assolutamente eccessiva le forze dell'ordine; un numero tanto alto quanto inutile di carabinieri e poliziotti mobilitati per guardare una manifestazione assolutamente pacifica e sottratti ai loro compiti precipui in due Regioni in mano a mafia e ndrangheta. Questo eccesso securitario mal indirizzato ha, probabilmente, contribuito assieme a una campagna di disinformazione e di soffocazione del dissenso NO PONTE, creando già nei giorni precedenti un ingiustificato clima di allarme attorno alla manifestazione, inducendo i commercianti a tenere chiuse le loro attività.
In segno di lutto per la grave perdita di Franco Nisticò, è stata annullata la seconda parte della manifestazione che prevedeva anche un concerto musicale.
Una manifestazione che certifica la vitalità e la forza del movimento "NO PONTE"; un movimento che resiste da anni e che non ha mai mollato, un movimento in cui trovano spazio comitati locali, ambientalisti, comunisti, tanti cittadini senza tessera delle due sponde dello Stretto.
Stretto che vogliamo continuare ad attraversare in nave, perché il futuro di Sicilia e Calabria passa per uno sviluppo vero dei nostri territori e per un investimento serio sulle infrastrutture(strade, ferrovie, messa in sicurezza del territorio etc.) capaci di far crescere le nostre due terre, calabrese e siciliana, facendo leva su un economia rispettosa dell’ambiente e libera dai condizionamenti mafiosi.
p. Federazione della Sinistra ennese
Roberto Capizzi
L'11 Gennaio la Patrona sarà posta in Cattedrale in occassione dell'anniversario del terremoto che distrusse la Sicilia lasciando intatta Piazza

La straordinaria bellezza della Patrona di Piazza Maria Santissima delle Vittorie colpisce i cuori dei visitatori della mostra al Museo Diocesano

Un’occasione unica e irripetibile come ha confermato il direttore del museo don Pino Paci, a cui va il nostro plauso, per la mirabile iniziativa.