venerdì 22 gennaio 2010

Il dottore Seby Arena fa una lezione di architettura sul muro di Piano Duilio. Arai...

Caro Agostino,
mi corre l'obbligo di intervenire.
In primis, la foto dei gerarchi fascisti non l'ha postata il sindaco, ma io. E l'ho inviata per tentare di confutare il partito della "faccia a vista".
In secundis, va fatta un po' di chiarezza e la farò inviando altre foto: una di Balbo, più definita; una cartolina, credo pure di Balbo e un'altra cartolina acquerellata degli anni '50.
Le invio allegate a questa nota.
Premetto che non voglio difendere nessuno perché io sono il primo ad amare la nostra pietra silico-arenaria il cui colore e le cui tonalità non hanno eguali.
E cominciamo.
Questo muro che vediamo oggi non è quello della foto di Balbo.
Il muro originale era obliquo e costruito con lesene ravvicinate in pietra a vista: doveva rispondere al criterio della fortificazione o meglio della contenzione di quel mare di terra che costituiva l'ex Piano Duilio.
Il vecchio muro è stato smontato o demolito dopo la guerra e, al posto suo, è stato costruito quello attuale che, come si vede nella cartolina degli anni '50, è perfettamente verticale, le lesene sono più larghe e sono stati creati dei grandi archi per alleggerirlo e poter ricavare locali interni, adibiti a magazzini.
Conclusioni.
Il muro n. 2, cioè l'attuale, non è nato per essere "faccia a vista", tanto è vero che le pietre, pur compatte, sono nella faccia anteriore appena sbozzate.
Il muro che si vorrebbe "faccia a vista", non è più.
Spero che tanto basti. Se non basta, i piazzesi facciano come vogliono, facciano pure la rivoluzione "The wall".
Grazi a tutti galantömi
e... Saluöma!
Sebi Arena