venerdì 26 febbraio 2010

La II commissione rinvia l'esame di alcuni debiti fuori bilancio e le casse comunale continuano a piangere!

Quattro debiti fuori bilancio rinviati al Presidente del Consiglio Comunale dalla II commissione consiliare perché non avevano il parere del collegio dei revisori dei conti. Una commissione, che costa soldi ai contribuenti, convocata inutilmente per accertare che il riconoscimento dei quattro debiti fuori bilancio, consistenti in parcella all’avvocato Walter Castellana, non avevano avuto nessun parere dai Revisori dei Conti. Perché? Di chi è la responsabilità in questi casi? Come è organizzato l’ufficio di presidenza? Il parere se è facoltativo può costringere i consiglieri ad assumersi le responsabilità del ruolo e della funzione da essi ricoperto? Oppure è normale che la commissione dovrà riunirsi per esaminare le stesse cose rinviate aggravando le spese dei contribuenti? Nel verbale redatto dalla II commissione si legge che il riconoscimento del debito fuori bilancio per la parcella dovuta all’avv. Castellana per la costituzione in giudizio avanti al Tar di Catania promosso da Filippo Gentile e il riconoscimento del debito fuori bilancio per la costituzione in giudizio nel procedimento promosso da Antonino Cassata e il riconoscimento del debito fuori bilancio per la costituzione in giudizio nel procedimento promosso da Giovanna Garao e infine il riconoscimento del debito fuori bilancio per la costituzione in giudizio promosso da Giuseppe Barresi non possono essere esaminati e all’unanimità i componenti della II commissione (Monasteri, Fioriglio Basilio, Falcone, Venezia e Capizzi) hanno rinviato tutto al presidente del consiglio comunale Calogero Centonze. Le stranezze continuano e potrebbero racchiudersi nella domanda alla seconda carica della città in questi termini: Perché non vengono più messi a verbale le somme dei debiti? Perché i cittadini non devono conoscere quanti dei soldi pubblici finiscono in debiti fuori bilancio fatte dalle diverse amministrazioni senza copertura finanziaria? Il principio di imparzialità recita che la Pubblica Amministrazione non deve, nello svolgimento della sua azione, fare alcun tipo di discriminazioni o di favoritismi. L’imparzialità è inoltre garantita dai principi di pubblicità e trasparenza ai quali deve uniformarsi l’intera azione amministrativa. In questa prospettiva vi è il diritto di accesso che consiste nella possibilità di prendere visione dei documenti amministrativi. Ciò equivale a dire che i cittadini devono conoscere anche la quantità di soldi pubblici che l’Ente Comune sborsa!