martedì 30 marzo 2010

Caos nel trasporto urbano a Piazza Armerina?

Gli autisti del Csa, azienda che gestisce il trasporto urbano pubblico, sono in stato di agitazione a causa del mancato pagamento dei salari dovuti. La vicenda sembra assumere aspetti delicati che potrebbero avere risvolti di altro genere. Dal primo gennaio, il dirigente responsabile della Polizia Municipale ha sospeso i pagamenti all’azienda, e nonostante le bocche cucite gli interrogativi sembrano crescere di giorno in giorno. Perché sono stati sospesi i pagamenti? Questa la prima domanda che si pone con forza e a cui ancora nessuno sembra poter rispondere. Si presume che la causa di tutto ciò deriverebbe da gravi inadempienze contrattuali compiute dai responsabili della società di gestione del servizio di trasporto pubblico urbano che hanno liquidato ai propri lavoratori l’ultimo stipendio a Novembre 2009. Quali potrebbero essere queste inadempienze contrattuali che hanno determinato il mancato pagamento dei dovuti stipendi? Risulterebbe vero che alle casse pubbliche il trasporto urbano costa circa 500 mila euro l’anno, tra i contributi che arrivano dal Comune e dalla Regione? Risponde al vero che l’azienda che gestisce il servizio di trasporto urbano pubblico abbia un carico debitorio di una certa consistenza nei confronti dell’Inps e dell’Inail? L’unica cosa certa che sappiamo è che i dipendenti della Csa sono in stato di agitazione e chiedono il pagamento di quanto è loro dovuto. Per la parte pubblica nei giorni scorsi è stato deliberato un atto che, volendo venire incontro alle giuste motivazioni degli operatori, dispone di sostituirsi direttamente alla società appaltante e provvedere in sua vece al pagamento delle mensilità arretrate. Le ultime indiscrezioni, secondo voci di corridoio, sempre più insistenti, confermerebbero che anche questa possibilità possa bloccarsi in quanto sono state evidenziate ulteriori problematiche relative alla gestione del servizio stesso. Inoltre sembrerebbe che sulla vicenda ci sia in corso un’inchiesta disposta dalla Magistratura.