lunedì 14 giugno 2010

Proteste dei contribuenti contro la Rai "Una vergogna anche il mondiale sulla tv a pagamento " Stasera in campo alle 20.30 l'Italia di Lippi

Il calcio è lo sport più popolare e seguito nella nostra penisola. Il mondiale, poi, e l’avvenimento più importante che coinvolge anche coloro che non sono appassionati di calcio. In molti si danno appuntamento per vedere le partite della nostra Italia, oppure della forte Germania o dell’Inghilterra di Capello. Ma, a parte le partite della nostra nazionale, quest’anno il mondiale sudafricano non può essere visto sulla Rai, non può essere visto da coloro che non hanno un abbonamento Sky. Le partite di uno degli appuntamenti più importati del calcio mondiale, che coinvolgono decine di migliaia di tifosi, di appassionati, di calcio non possono essere viste sull’emittente pubblica. E’ semplicemente vergognoso! Questo il commento che in questi giorni prevale nelle discussioni tra i tifosi e appassionati “E’ vergognoso che paghiamo un canone Rai per sostenere l’emittente pubblica per poi essere privati dei mondiali di calcio. Che senso ha? Perché continuare a pagare e mantenere questo pessimo servizio pubblico?” Come non dare ragione a questa protesta? Il canone, pagato dai contribuenti, che si aggira intorno ai 110 euro annui, dovrebbe permettere alla Rai, insieme alla raccolta pubblicitaria di essere competitiva sul mercato. Dovrebbe, comunque, obbligare i componenti del cda a garantire a tutti gli italiani la visione degli avvenimenti che abbiano un interesse nazionale indiscusso, come il mondiale di calcio. Invece la Rai, piuttosto che dare totale visibilità a questi avvenimenti, preferisce sborsare centinaia di migliaia di euro per mandare in tv i soliti spettacoli, da terza categoria, dove donne seminude e professionisti della tv spazzatura riempiono le serate dei giovani e meno giovani con spettacoli vuoti sotto ogni profilo, alimentando quella pessima tv di cui ormai abbiamo le scatole piene. L’aggravante e che la Rai, non è un’azienda privata, ma pubblica. La Rai deve dar conto alle migliaia di contribuenti che annualmente sborsano un canone. Forse sarebbe meglio promuovere una generale protesta che parta da Piazza Armerina per coinvolgere le altre città siciliane e i nostri rappresentati in Parlamento: “Questa Tv pubblica non ci appartiene, non fa gli interessi della gente, dei contribuenti, pertanto non vogliamo più pagare il canone”. Ad ogni modo stasera la tanto attesa sfida mondiale. Alle 20.30 l’Italia di Lippi scenderà in campo contro il Paraguay. Diretta su Rai Uno a partire dalle ore 20.30