giovedì 1 luglio 2010

ERA ACQUA E MENTA ANZICHE' BENZINA

Un operaio metalmeccanico della raffineria di Gela (indotto) licenziato per fine lavori, si è incatenato ai cancelli dello stabilimento petrolchimico di Gela minacciando di darsi fuoco se la ex Ditta, che nel contempo aveva vinto una nuova gara d'appalto, non lo riassumerà.
Sono intervenuti Vigili del fuoco e forze di polizia, spiegando che incorreva in una denuncia per detenzione di materiale infiammabile, il disoccupato disperato ha spiegato il trucco, rivelando che si trattava solo di acqua e menta.
Cerco lavor e non la morte , ha detto il disoccupato nella sua disperazione, che porta il nome di Salvatore Catalano di anni 40. Lo stesso sta continuando la sua protesta civile in catene, aldilà delle battute spiritose sull'acqua e menta, rimane la disperazione e la giusta rivendicazione di chi cerca ogni modo possibile per garantire alla propria famiglia un pezzo di pane onestamente, attraverso un posto di lavoro dignitoso ed onesto, senza essere costretto ad amigrare o a compiere gesti illegali e disperati per garantire una vita dignitosa alla propria famiglia.
A lui la nostra solidarietà e l'invito a chi di dovere a far si che l'uomo non resti disoccupato.
Angelo Baglio