mercoledì 18 agosto 2010

Denunciato un piazzese trovato con marijuana

Nel pomeriggio scorso, gli uomini del Commissariato di Piazza Armerina - diretti dal Commissario Capo Gabriele Presti –, hanno proceduto alla denuncia di un giovane ragazzo armerino, poiché colto nella flagranza del delitto di cui all’art.73 del D.P.R. 309/90, ovvero detenzione finalizzata allo spaccio di una dose di sostanza stupefacente, del tipo marijuana, sostanza rinvenutagli all’atto del controllo su strada.
In particolare, i poliziotti della volante armerina, nel pomeriggio scorso, nel corso del servizio di controllo del territorio – mirato anche alla prevenzione ed alla repressione del traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope, nel centro armerino, procedevano alla perquisizione personale dell’odierno denunciato, nel momento in cui lo stesso veniva fermato a bordo di una autovettura Fiat cinquecento, condotta dal medesimo, il quale si trovava in compagnia dell’amico che proprio quel giorno raggiungeva la minore età. Durante il controllo di rito si accertava tra l’altro che l’autovettura era intestata al padre dell’odierno indagato
Il giovane, durante il controllo, nel frattempo scendeva dalla vettura, e vistosi scoperto nei movimenti tesi a distrarre gli operatori, spontaneamente consegnava ai poliziotti della volante armerina un involucro contenente sostanza stupefacente del tipo marijuana.
Gli investigatori armerini, nella considerazione: della modalità di presentazione dello stupefacente; del contegno espresso dal denunciato, nel tentativo di distogliere l’attenzione dei poliziotti armerini all’atto del controllo, nonché attraverso altri accertamenti investigativi, si determinavano a denunciare il ragazzo.
Il ragazzo armerino, veniva, pertanto, deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Enna, per l’indicato reato di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanza stupefacente.
Per quanto concerne il ragazzo minorenne in compagnia del ragazzo armerino denunciato, sebbene nello stesso giorno avrebbe compiuto il diciottesimo anno d’età, veniva affidato al di lui padre.