domenica 24 ottobre 2010

Piazza Armerina contro Cosa Nostra: Una lapide per ricordare dove nacque Boris Giuliano


Alla presenza delle autorità civili e religiose è stata scoperta la lapide in via Monte all’altezza del numero civico 2 ove era nato 80 anni fa il vicequestore di Palermo, Giorgio Boris Giuliano, ucciso, nel 1979, da sette colpi di pistola sparati alle spalle dello sceriffo, come veniva chiamato in terra palermitana, dal cognato del boss Riina, Leoluca Bagarella. Ora Piazza Armerina ricorda con una lapide posta nella casa ove nacque Boris Giuliano ad esempio e simbolo delle sue qualità investigative, medaglia al valor civile alla memoria, morto per difendere gli ideali di giustizia e per il suo impegno contro Cosa Nostra. Alla commemorazione erano presenti il capitano dei Carabinieri della locale Compagnia di Piazza Armerina Michele Cannizzaro, la Polizia di Stato che con un suo agente ha letto un messaggio per conto del Commissario capo della città dei mosaici, Gabriele Presti, assente giustificato per lavoro, il comandante della Polizia Penitenziaria Piciuto, la Guardia di Finanza, la Guardia Forestale e il comandante della Polizia municipale Alfredo Sapone insieme ad alcune scolaresche piazzesi. Alle 11 in punto, dopo aver ascoltato il silenzio, suonato da Michele Grillo il presidente del comitato del quartiere Monte Filipo Rausa, ha scoperto la lapide in memoria di Giorgio Boris Giuliano “E’ stata una grande emozione – ha commentato Filippo Rausa – la lapide in onore al vicequestore piazzese, ucciso dalla mafia, deve essere presa a simbolo dell’impegno contro la criminalità organizzata in tutte le sue forme da parte dell’intera città dei mosaici. In difesa della legalità e delle leggi dello Stato.” A presenziare la cerimonia l’assessore Lina Grillo, con la fascia tricolore, che ha consegnato ai presenti un messaggio del sindaco Nigrelli e ha colto l’occasione per ricordare il fratello Emanuele Giuliano “Ricordo con grande onore e affetto il fratello di Boris Giuliano, Emanule, che per decenni ha girato per le scuole della Sicilia per parlare ai ragazzi di mafia partendo da una tragedia personale che certamente gli avrà segnato la vita.” Insieme all’assessore Grillo erano presenti il capogruppo del Pdl Carmelo Gagliano, il capogruppo dell’Mpa Michelangelo Trebastoni e il vicepresidente del consiglio Ilenia Adamo. Interessante l’intervento di un giovane studente Carmelo Arena “Oggi lottare contro la mafia non significa affidare una delega in bianco alle forze dell’ordine ma collaborare con esse abbattendo quel limite culturale che fa molte volte dei siciliani un popolo omertoso. Un lavoro che va fatto sul piano culturale da tutti: la famiglia, la scuola, la chiesa, le associazioni.”