Prima viene posta una lapide, nel luogo ove nacque il vicequestore Giorgio Boris Giuliano, ucciso dalla mafia il 21 luglio del 1979 a Palermo, poi inspiegabilmente, dopo 48 ore viene tolta dal luogo ove lui nacque 80 anni fa. A fare chiarezza, in merito alla strana vicenda, è intervenuto un membro del comitato quartiere Monte promotore della cerimonia, Salvatore Cimino. “In merito alla notizia inerente la scomparsa della lapide che con tanto impegno e spirito di sacrificio il comitato quartiere monte ha voluto intitolare all’eroe Giorgio Boris Giuliano, figlio di Piazza Armerina morto a Palermo per mano della mafia, come membro di tale comitato non tollero che si critichi il lavoro che il nostro comitato, con tanto impegno, svolge giornalmente a favore della comunità” queste le prime parole di Salvatore Cimino che continua “ I membri del comitato non solo hanno informato i proprietari, ma hanno chiesto il permesso ancor prima che la lapide venisse costruita, l’unico problema che si è verificato è quello che non potevamo sapere che un residente del palazzo dice una cosa e l’altro ne dice un’altra. Pertanto – continua Cimino - non avendo più il tempo materiale per collocare la lapide altrove abbiamo dovuto farla collocare in prossimità di via Monte n° 2, cosi come da programma, per poi spostarla in attesa di individuare il posto ideale che non crei problemi a nessuno. Voglio comunque rassicurare tutti coloro che hanno apprezzato il nostro gesto comunicando, a nome del comitato quartiere monte, che a giorni la lapide sarà visibile a tutti.” La cerimonia di deposizione della lapide in memoria del vicequestore Giorgio Boris Giuliano era stata celebrata venerdì 22 ottobre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. In quell’occasione venne scoperta la lapide posta in via Monte numero 2 e ricordata la figura del vicequestore piazzese morto a Palermo per mano di Leoluca Bagarella che il 21 luglio del 1979 sparò all’interno del bar Lux, in via De Blasi, sette colpi di pistola contro Giorgio Bori Giuliano.