sabato 4 dicembre 2010

Oggi Santa Barbara protettrice dei Vigili del Fuoco: alle 18 la processione


Oggi Piazza Armerina festeggerà Santa Barbara protettrice dei vigili del fuoco e delle associazioni di volontariato. Anche se la tradizione invoca Santa Barbara a protezione dei fulmini e della morte improvvisa e la protezione contro il fuoco che la rese la Santa omaggiata dal corpo dei vigili del fuoco. Piazza Armerina, come tradizione vuole, oggi pomeriggio renderà omaggio alla Santa che sarà portata in processione per le vie cittadine.
Alle ore 17 presso la chiesa dei Gesuiti, intitolata a Sant’Ignazio di Loyola, la prima in Sicilia dedicata al maestro fondatore della Compagnia dei Gesuiti, sarà celebrata la Santa Messa dal parroco responsabile della chiesa Padre Salvatore Giuliana. Al termine della cerimonia religiosa la statua, che raffigura la Santa protettrice dei vigili del fuoco, varcherà la soglia della chiesa per abbracciare la nutrita delegazione dei pompieri e delle associazioni di volontariato che le renderanno omaggio. La straniera Barbara, così veniva chiamata perché non romana, si distinse per lo studio e per la riservatezza tale da farla divenire anche la Santa protettrice degli architetti; nel passato i minatori la elessero Santa protettrice contro le morti improvvise. Tra il 286-287 Barbara si trasferì presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell'imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocò l'ira di Dioscoro. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che iniziò il 2 dicembre 290 Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre, infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.