martedì 25 gennaio 2011

Moriremo tutti prima o poi. Quindi "Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia perché questo ci spetta, questa è la nostra parte".

Dal libro della Sapienza - Capitolo 2

[1] Dicono fra loro sragionando:
«La nostra vita è breve e triste;
non c'è rimedio, quando l'uomo muore,
e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.

[2] Siamo nati per caso
e dopo saremo come se non fossimo stati.
E' un fumo il soffio delle nostre narici,
il pensiero è una scintilla
nel palpito del nostro cuore.

[3] Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere
e lo spirito si dissiperà come aria leggera.

[4] Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo
e nessuno si ricorderà delle nostre opere.
La nostra vita passerà come le tracce di una nube,
si disperderà come nebbia
scacciata dai raggi del sole
e disciolta dal calore.

[5] La nostra esistenza è il passare di un'ombra
e non c'è ritorno alla nostra morte,
poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.

[6] Su, godiamoci i beni presenti,
facciamo uso delle creature con ardore giovanile!
[7]Inebriamoci di vino squisito e di profumi,
non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,

[8] coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;

[9] nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza.

Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia
perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.