martedì 18 gennaio 2011

Tesoriere: "Se la Venere deve essere ospitata in un sottoscala meglio che rimanga a Malibù"

«Se la Venere di Morgantina deve essere ospitata in un sottoscala, come pare debba avvenire, è meglio che rimanga in California». Il preside della facoltà di Ingegneria e Architettura della Kore di Enna, Giovanni Tesoriere, dice senza mezze parole la sua sul prossimo ritorno della Venere di Morgantina che dovrebbe arrivare dal Paul Getty Museum. Un parere, peraltro, anche tecnico visto che proprio gli studenti di Architettura di recente hanno presentato un Piano per il programma di rientro del prezioso reperto dagli Stati Uniti.
Dice Tesoriere: «Non possiamo permetterci di ospitare la Venere in un luogo non degno del suo prestigio, in quella stanza del museo che assomiglia ad un sottoscala dove il pavimento è stato ribassato per permetterne l'ingresso. Ci facciamo una pessima figura sia come siciliani che come italiani rispetto al mondo intero. Se i turisti arrivano e trovano la straordinaria statua in un ambiente poco consono al suo blasone ed alla sua importanza sarà una sconfitta per tutti. Oggi, invece la parola d'ordine sembra essere "mettiamoci una pezza" come dimostra la fretta nell'allestire lo spazio nel museo che dovrà ospitare uno dei più grandi tesori siciliani. Speriamo che alla Venere non venga la tentazione di tornarsene di corsa a Malibu». Poi il preside della facoltà ennese parla dell'importanza che la comunicazione ha nel mondo del turismo. Dice ancora Giovanni Tesoriere: «Oggi il turismo è - prima di tutto - comunicazione. La notizia rischia di non essere il ritorno della Venere ma il modo approssimativo con cui potrebbe essere accolta da noi siciliani. Ci vuole un grande progetto di comunicazione che invece - in questo momento - non viene messo in atto». «Un progetto che comunichi la grandezza della nostra Venere. Ebbene - dice ancora Tesoriere - di Venere nel mondo c'è ne sono tante. Ma la nostra, la Venere di Morgantina, è la più gloriosa di tutte, la più straordinaria. Rappresenta la forza che ha il nostro paese di riappropriarsi delle proprie cose e della propria identità. E' la storia del trionfo della legalità rispetto alla illegalità diffusa dei tombaroli che hanno distrutto innumerevoli reperti archeologiche. Il modo approssimativo con cui è gestito il rientro della statua è anche uno dei motivi dello scarso successo di Morgantina nel panorama turistico nazionale ed internazionale. Un'area archeologica unica nel mondo per avere mantenuto intatta la sua organizzazione urbanistica non può essere visitata solamente da poche migliaia di visitatori l'anno».
Agostino Sella