mercoledì 6 aprile 2011

Il Sindaco di Gela e il comitato per lo svilupo dell'area gelese esprimono solidarietà alla Città di Piazza


Il sindaco Fasulo esprime solidarietà alla città di Piazza Armerina per la chiusura del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Chiello
Il sindaco Angelo Fasulo esprime solidarietà alla Città di Piazza Armerina e al suo primo cittadino, Carmelo Nigrelli, per la chiusura del reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale Chiello, in seguito ai tagli stabiliti dalla Riforma Regionale della Sanità.
Constato con dispiacere che ancora una volta, come già successo anche nella nostra città, la Riforma Sanitaria stia mortificando tante realtà del nostro territorio -  ha detto il sindaco Fasulo - è difficile comprendere quali siano le ragioni o i calcoli sulla base dei quali sia stata presa la decisione di chiudere in modo definitivo il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Chiello. Capisco che una Riforma nel settore sanitario in Sicilia fosse assolutamente necessaria, ma in questo modo si finisce per non garantire più il diritto alla salute dei cittadini di alcune aree a fronte di una necessità di razionalizzazione della spesa. Questa Amministrazione è vicina alla comunità piazzese ed è pronta a qualsiasi forma di collaborazione o di iniziativa per difendere i servizi ospedalieri del territorio”.
 
Il Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese, unitamente a tutti i componenti della Commissione Consiliare Sanità del Comune di Gela, esprimono solidarietà alla Città di Piazza Armerina, colpita ancora una volta, dalla riforma della Sanità voluta dall’Assessore Regionale alla Sanità Massimo Russo.
Purtroppo, constatiamo ancora una volta quanto rovinosa sia stata per l’intera area tale riforma. Riforma che non tiene conto delle popolazioni residenti, delle patologie presenti nel territorio, di come siano stati creati gli ospedali del territorio, ad iniziare dal Chiello di Piazza Armerina, fortemente voluto da Mario Chiello e Vespasiano Trigona, che insieme ad altri generosi uomini e donne piazzesi, donarono parte delle loro ricchezze per l’istituzione dell’ospedale a Piazza Armerina.
Nulla importa, se non un improprio motivo economico. A fronte di una necessità di risparmio, non si garantisce, in Sicilia, il diritto alla salute, cercando il risparmio economico sulla pelle dei cittadini, obbligando i cittadini di talune aree a pericolosi spostamenti, creando rischi e disagi alle popolazioni.
Ci sentiamo vicini alla popolazione piazzese, e disponibili a qualsiasi collaborazione o iniziativa vogliate intraprendere in difesa dei servizi ospedalieri.