sabato 14 aprile 2012

Calamaio. Sgarbi non ha fatto nulla. Per cosa viene pagato?


Fanno discutere le recenti comunicazioni dell’alto commissario Vittorio Sgarbi che annuncia l’annullamento per il 24 maggio dell’inaugurazione della Villa Romana del Casale in quanto i lavori non saranno completati. “E’ la solita attestazione di superficialità e mancanza di rispetto nei confronti della Città di Piazza Armerina, degli operatori commerciali e dell’intero mondo culturale, che continueranno ad essere privati di un importante patrimonio culturale che crea condizioni di sviluppo per l’intero territorio”. – dichiara Riccardo Calamaio, presidente della commissione cultura in seno al consiglio comunale – “Sgarbi non ha fornito nessuna tempistica sul completamento dei lavori, dichiarando che non è suo compito vigilare sui lavori, sottraendosi da qualsiasi responsabilità. E allora per cosa viene pagato?
I cittadini sappiano che il suo ruolo è stato definito dalla regione con Delibera G.R. dell'11 febbraio 2005 che, ai sensi dell’art. 80 della L.R. n. 17/2004 gli conferisce l’incarico di Alto Commissario affinchè provveda a predisporre, promuovere e coordinare tutti gli interventi per la conservazione, la tutela e la valorizzazione della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, esercitando, altresì, le prerogative ed i poteri in ordine agli interventi sul sito archeologico a valere sulla Misura 2.01 del POR Sicilia 2000/2006 per un importo di 24 milioni di euro. E con delibera del 23 febbraio 2005 la regione lo ha equiparato ad un dirigente regionale determinandone il compenso, il rimborso delle spese e di quant’altro si rendesse necessario all’espletamento dei compiti d’ufficio. Con i poteri affidatigli avrebbe potuto cambiare chi vuole, - continua Calamaio -  e se i tecnici hanno lavorato male ne è corresponsabile. È questo il destino dei dirigenti. È pagato per decidere ed ha i poteri per spendere i soldi che gli sono stati affidati. Invece i lavori di restauro non saranno completati, apprendiamo che sono necessari altri 5 milioni di euro, pertanto bisognerà chiudere l’attuale cantiere, fare un nuovo progetto ed una nuova gara d’appalto. Sgarbi dichiari con serenità che le cose non sono andate nel rispetto dell’incarico affidatogli, prenda atto del fallimento e si dimetta o rinunci al suo compenso, se proprio vuole portare a termine questa importante opera. Uno stimato e rispettabile critico d’arte non sempre è adeguato per assolvere impegni che richiedono competenze specifiche e costanza nel lavoro”.




Riccardo Calamaio