mercoledì 4 aprile 2012

Già si Sfregavano le mani

A smuovere le acque la proposta di Bersani - Il segretario del Pd ha messo sul piatto del premier la possibilità di un accordo politico con tutta la maggioranza. Individuando un punto di caduta, "l'equilibrio" da ricercare per assicurare alla riforma del mercato del lavoro e alla modifica dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, un cammino spedito in Parlamento e soprattutto senza ricadute cruente sul tessuto sociale del Paese.
E cioé, l'accettazione della possibilità di reintegro anche nei casi di licenziamenti economici, come chiede il Pd, da compensare andando incontro ad alcune richieste del centrodestra sulla flessibilità in entrata. Un accordo che sembra accontentare anche il Terzo Polo, nella convinzione che una maggiore flessibilità nell'ingresso sul mercato del lavoro non pregiudicherebbe le tutele del lavoratore ma creerebbe più opportunità di impiego.

PER QUESTI BUONA RIFORMA VUOL DIRE LICENZIARE ANCHE SENZA GIUSTA CAUSA
MANCO IN aRGENTINA ESISTE .( PREFERISCONO PAGARE TANGENTI AI POLITICI INVECE DI AIUTARE I LAVORATORI )
Le imprese: meglio nulla che cattiva riforma - Se le indicazioni sulle modifiche alla riforma del lavoro, in particolare sull'articolo 18, "dovessero trovare conferma non può che ribadirsi che al paese serve una buona riforma e che, piuttosto che una cattiva riforma, è meglio non fare alcuna riforma". Così una nota congiunta di Abi, Alleanza Cooperative, Ania e Confindustria. Sono modifiche "inaccettabili", per il mondo delle imprese, se confermate, quelle sulla riforma del mercato del lavoro. "In particolare - sottolineano con una nota congiunta Abi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Ania e Confindustria - la diversa disciplina per i licenziamenti di natura economica e quella che va complessivamente configurandosi per i contratti a termine, specie per quelli aventi carattere stagionale".