lunedì 23 aprile 2012

PER I TECNICI CHE NON COMPRENDONO.

.. Allarme della Corte conti: "Troppe tasse, ulteriori effetti recessivi" Commenta Nel Documento di economia e finanza (Def) delineato dal governo c'è il rischio di un "corto circuito" tra rigore e crescita. Lo ha affermato il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, in un'audizione alla Camera. "Il pericolo di un corto circuito rigore-crescita - ha detto Giampaolino - non è dissipato nell'impianto del Def 2012-2015, impegnato a definire il profilo di avvicinamento al pareggio di bilancio in un arco di tempo molto breve.
La ristrettezza dei margini temporali - ha sottolineato Giampaolino - imposti dalle intese europee, complica la realizzabilità di una strategia di politica economica nella quale si compongano le esigenze di riequilibrio del bilancio con quelle della ripresa economica, affidata alle riforme strutturali". Da aumento tasse ulteriori effetti recessivi - “L'aumento della pressione fiscale per risanare i conti pubblici avrà "ulteriori effetti recessivi" sull'economia italiana”, sottolinea il presidente della Corte dei conti. "L'urgenza del riequilibrio dei conti - ha detto - si è tradotta inevitabilmente nel ricorso al prelievo fiscale, forzando una pressione già fuori linea nel confronto europeo e generando le condizioni per ulteriori effetti recessivi indotti dalle stesse restrizioni di bilancio. Con un consistente depauperamento dei benefici attesi - ha aggiunto Giampaolino - e con il rischio di ricorrenti ma non risolutivi adeguamenti dell'intensità delle manovre correttive". Da manovre impatto recessivo, 40 mld dissolti - Le manovre per risanare la finanza pubblica avranno pesanti effetti recessivi, dissolvendo al 2013 quasi 40 miliardi di correzione dei conti, ha detto Giampaolino alla Camera. "Prendendo a riferimento il 2013, l'anno del 'pareggio' - ha pcontinuato - si può calcolare che l'effetto recessivo indotto dissolverebbe circa la metà dei 75 miliardi di correzione netta attribuiti alla manovra di riequilibrio". "Attraverso - ha spiegato Giampaolino - la compressione del reddito disponibile delle famiglie (che, in termini reali, risulterà in diminuzione in ciascuno degli anni dal 2008 al 2013) e degli utili delle imprese, l'impatto negativo delle manovre correttive nel triennio 2012-2014 sarebbe di ben 2,6 punti percentuali con riguardo al Pil, di 3,5 punti con riguardo ai consumi delle famiglie e di quasi 5 punti con riguardo agli investimenti fissi lordi".