martedì 7 agosto 2012

Comunicato COBAS sulle problematiche sanità Enna



Parlare delle problematiche gestionali, amministrative, funzionali dell’asp4 di Enna è cosa assai ardua e finanche deprimente. E per  chi vive le vicende tristissime che si vivono e che si consumano all’interno delle strutture della più grossa azienda della provincia è mortificante constatare come la sanità pubblica ennese si sia così degradata, impoverita ( anche umanamente), annichilita e resa “una barzelletta” che però non fa certo ridere. Personale demotivato, motivazioni scomparse, interlocuzione sindacale zero, dispotismo dirigenziale tanto, opposizione sottozero.
A fronte di una eclatante situazione di minorità del personale non dirigenziale in genere ( con vicende personali e singole che raggiungono vette di dikensoniana memoria in termini di sottoposizione e di umiliazione della dignità umana!), di una tangibile disparità di trattamento gestionale al di fuori di qualunque schema contrattuale delle categorie considerate “subalterne” che da un po’ di tempo arriva a contemplare anche il personale infermieristico e non solo, contrattazione decentrata “fatta in famiglia” come se i diritti, le rivendicazioni e le proposizioni dei lavoratori fossero cose da barattare tra amici e conoscenti, una RSU silenziata, in gran parte, proprio perché non compatta, se non a parole, nel lottare contro il dispotismo , poco illuminato in verità, di una dirigenza aziendale e amministrativa  che ha potuto, può e potrà gestire l’azienda sanitaria a proprio piacimento, navigando a vista, giorno per giorno, alla deriva , senza un piano individuabile, verificabile e credibile, con delle ricadute disastrose sui servizi che si offrono al cittadino ( e lo scrivente ne è stato recentemente vittima), alla faccia dei tanto declamati comunicati pseudo rassicuranti di servizio, che non hanno nessun riferimento alle argomentazioni che veramente interessano i lavoratori: organizzazione della prestazione lavorativa, salario accessorio, un fondo per la produttività da distribuire con equità e giustizia, la regolamentazione della mobilità, la tutela della sicurezza sul posto di lavoro, il riconoscimento della professionalità dei lavoratori di settori della sanità emarginati, una piena agibilità sindacale, l’attivazione o il potenziamento di alcuni servizi, opposizione strenua a ogni tentativo di ridimensionamento ( anticamera dell’annullamento) dei servizi offerti, trasparenza e conoscenza piena e documentata del numero di lavoratori effettivamente presenti in pianta organica, attivazione dei concorsi, lotta alla precarietà, cercando così di dare risposte certe e chiare a centinaia di lavoratori che aspettano ancora la stabilizzazione. Su queste argomentazioni si deve confrontare il sindacato e la RSU presente, non sulle lotte intestine nate solo per interessi personali e per meschini compromessi. Perché se le organizzazioni sindacali veramente lo volessero, tutte insieme e compatte, insieme ai lavoratori, tra le mura dell’ASP 4 suonerebbe un’altra musica. Perché la forza di chi comanda è inversamente  proporzionale alla debolezza di chi subisce.
Luigi Bascetta
Coordinatore provinciale COBAS