giovedì 16 agosto 2012

Il palio è dei piazzesi e non degli assessori.

Di Pino Lionti

La storia si ripete, dopo l'unificazione italiana, i Piemontesi ed i Lombardi, in questo cosa gli Emiliani, depredano il banco di Sicilia per costruire il loro regno economico, lasciando il meridione nella fame, ora non potendo più depredare soldi per ovvi motivi, con l'aiuto di qualche amministratore si prendono le nostre tradizioni, il nostro passato, quello che i nostri genitori avevano costruito e tramandato. Forse è colpa delle mamme piazzesi che non sono state in grado di generare giovani degni di questo ruolo o forse il desiderio di qualche moglie di conoscere questo pseudo divo ha avuto il sopravvento sul bene comune piazzese. Certo "l'emiliano" conte Ruggero avrà fatto qualche conquista tra le signore insoddisfatte e qualche ragazzina, ma ha ottenuto diserzione tra le truppe e sono stati costretti alle classi del '99.

Che demeriti hanno avuto quelli che per anni hanno dedicato forze e risorse per il bene del Palio? Perchè sono stati allontanati? In nome di cosa? Il Palio è dei Piazzesi, non degli assessori e di questi organizzatori. Vero che il comune non sta spendendo una lira, ma lo sponsor con i soldi del biglietto e del vitto, non poteva istituire una borsa di studio per ragazzi meritevoli desiderosi di studiare ma impediti dalle condizioni economiche? Questo si che avrebbe dato lustro al Palio.
In compenso la scenografia è stata "arricchita" dagli zingari, con le cucine da campo, i tavoli "alle stelle" ed i passaggi ostruiti dai passeggini.

Prof. Pino Lionti.