martedì 12 febbraio 2013

Sicilia terra di conquista. Le compagnie petrolifere fanno i padroni

        Palermo 12/02/2013

 

L'incontro tenuto oggi nella sala rossa dell'Assemblea regionale è stato organizzato dal presidente della commissione Ambiente su invito di  Greenpeace. "Guadagni per la Siciliainesistenti. Le compagnie pagano la ridicola cifra di 5 euro l'anno per perforare un km quadrato"

 

Canale di Sicilia, audizione all'Ars per fermarle

Trizzino (M5S): "Scandaloso, si distruggela Sicilia per una manciata di euro"

 

"Trivellazioni nel canale di Sicilia dannosissime e nemmeno remunerative". Il presidente della commissione Ambiente dell'Ars, Giampiero Trizzino, ha commentato duramente le risultanze di un'audizione - tenuta oggi a palazzo dei Normanni, su invito di Greenpeace - con tecnici e associazioni ambientaliste.

"E' scandaloso, stanno distruggendo l'ambiente – ha detto Trizzino – e senza chela Sicilia abbia il minimo ritorno. Basti pensare che alcune compagnie hanno franchigie per l'estrazione fino 50 mila tonnellate di greggio e che  per la perforazione di aree di un chilometro quadrato pagano cifre assurde, valutabili nell'ordine di  5 euro l'anno". Per cercare di risolvere il problema secondo Trizzino è opportuno creare un raccordo tra Stato e Regione che razionalizzi il sistema delle normative e delle autorizzazioni. "Cercheremo al più presto – ha affermato Trizzino – di coinvolgere nella nostra azione il prossimo governo nazionale". Bisogna decidere – ha sottolineato Giannì, responsabile delle campagne di Greenpeace  - cosa vogliamo fare del nostro mare. Se vogliamo farne una fonte di ricchezza e reddito o andare in direzione opposta, con l'imbrattamento costante e con la creazione di inquinamento  che sta producendo sconvolgimenti climatici, i cui segni già sono evidentissimi".

In questa fase – ha proseguito  - è importante che la Regione siciliana sposi la lotta anti trivelle assieme alle altre regioni italiane. E' una causa  comune e solo unendo le forze si può arrivare a bersaglio".

Per cercare di fermare le trivelle nel canale di Sicilia e di salvare una delle aree più ricche di storia e di diversità biologiche del Mediterraneo, Greenpeace ha già  raccolto le adesioni di 49 sindaci siciliani, del precedente governo regionale, di numerose associazioni di categoria e di quasi 60.000 cittadini.

"Se esistono zone  indenni dalle perforazioni nel canale di Sicilia – ha detto Giannì – è grazie alle lotte che abbiamo fatto assieme alla gente".

All'incontro di oggi erano presenti rappresentati del Wwf, di Legambiente, dell'associazione Altra Sciacca e di altre associazioni ambientaliste, alcuni rappresentanti della commissione Ambiente e di aree protette. Hanno partecipato all'audizione pure alcuni dirigenti della Regione, inviati a rappresentare il governo regionale in sostituzione del presidente Crocetta e degli assessori Marino e Lo Bello.


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