martedì 23 aprile 2013

Muos. Attivisti si arrampicano sulle Antenne. Due sono stati arrestati

da repubblica.it
NISCEMI - Un'invasione - pacifica - ma pur sempre un'invasione, del territorio americano. Gli scontri tra manifestanti e polizia. L'ira dell'ambasciata americana, due arresti e altri cinque denunciati. E' stata una giornata di tensione sul Muos, il maxi radar della marina militare americana in costruzione a Niscemi, in provincia di Caltanissetta.

Stamattina  gli attivisti no Muos hanno violato la zona off limits e quattro di loro si sono arrampicati su una delle 46 antenne presenti all'interno per opporsi all'installazione del sistema di comunicazioni satellitari delle forze armate Usa.

Ci sono stati scontri con la polizia e sette dimostranti sono stati denunciati. Tre poliziotti, tra i quali il commissario capo Gabriele Presti, sono stati colpiti con calci e pugni e hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell'ospedale "Suor Cecilia Basarocco".

GUARDA / Le immagini del blitz dei No Muos

Due manifestanti, Desirè Ristagno e Vanessa Ferraro, sono scesi dalle antenne poco dopo. Nel pomeriggio sono scesi anche Turi Vaccaro, originario di Palermo e noto per le sue battaglie contro la base missilistica di Comiso, e Nicola Boscelli, di Piazza Armerina, che fa parte anche del comitato "No Tav". In tutto sette le persone che hanno scavalcato 
la recinzione e attuato il blitz nella base statunitense.

Due di loro sono stati arrestati in serata dalla polizia: Vaccaro, accusato di danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e introduzione abusiva in luogo di interesse militare; e Boselli, per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale oltre che per essersi introdotto nell'area vietata della base americana. Gli altri cinque sono stati denunciati per danneggiamento e introduzione illegale in struttura militare. A cinque degli attivisti viene contestato anche la resistenza a pubblico ufficiale.

Il blitz è stato condannato dagli Stati Uniti: "Gli Stati Uniti - afferma una nota dell'ambasciata americana a Roma - sostengono convintamente il diritto ad una protesta pacifica. Tuttavia, lo sconfinamento illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a rischio sia i manifestanti stessi che i soccorritori. Condanniamo tali azioni".

"La sicurezza è sempre stata una preoccupazione prioritaria degli Stati Uniti nella realizzazione del sito terrestre per l'antenna Muos, nei pressi di Niscemi. Comprendiamo le preoccupazioni relative alla struttura Muos - prosegue la nota - sollevate da alcuni cittadini che abitano nella zona, ed è il motivo per cui stiamo cooperando a pieno con il governo italiano, che sta realizzando un nuovo studio sull'impatto per la salute e che sarà completato entro il 31 maggio 2013. Uno studio che siamo fiduciosi confermerà la sicurezza della struttura Muos".

"La costruzione delle torri Muos - conclude il documento - è stata temporaneamente sospesa. Tuttavia, la Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi rimane operativa ed è vitale per le operazioni militari e umanitarie della Nato. Le azioni illegali e irresponsabili di oggi, condotte da un gruppo di manifestanti, mettono a repentaglio queste operazioni".

Secondo i manifestanti durante il blitz non sarebbe stato compiuto alcun danneggiamento alle strutture: "Anche se a distanza notevole abbiamo notato che uno dei sette attivisti che si erano introdotti nella base Usa ha scollegato un paio di cavetti, svitandoli. Nessuna rottura irreversibile, solo un gesto di protesta goliardica. Basta avvitare di nuovo gli spinotti e tutto torna come prima. La forzatura la stanno facendo invece gli Usa, che tendono a esagerare per criminalizzare l'intero movimento No Muos" dice Giuseppe Maida, uno degli attivisti No Muos rispondendo alla nota dell'ambasciata.

Anche ministero della Difesa interviene sulla vicenda. "Nel rispetto del diritto ad una protesta pacifica e democratica - si legge nel comunicato - il ministero ribadisce che la tutela della salute dei cittadini che abitano nella zona di Niscemi è sempre stata e sempre sarà prioritaria e condizione indispensabile per la realizzazione delle antenne terrestri del sistema Muos".

"In tal senso - prosegue la nota - in attesa dei risultati dello studio dell'Istituto Superiore di Sanità che sarà completato entro il 31 maggio, la Difesa è impegnata a dare puntuale attuazione alle intese raggiunte che prevedono la sospensione della costruzione delle torri e dell'istallazione delle parabole del sistema Muos". Ma il funzionamento degli impianti della Naval Radio Transmitter Facility di Niscemi, sottolinea, "deve essere assicurato in ottemperanza a quanto convenuto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri".
(22 aprile 2013)





dal sito del MUOS
Oggi quattro attivisti No MUOS, tra i quali il pacifista Turi Vaccaro, si sono arrampicati sulle antenne NRTF all’interno della base militare americana a Niscemi, dove continuano i lavori per la costruzione del MUOS. L’azione degli attivisti porta momentaneamente l’attenzione su quanto sta accadendo a Niscemi. In questi giorni, infatti, i comitati e gli attivisti hanno più volte denunciato le gravissime violazioni da parte della marina militare USA all’atto di revoca delle autorizzazioni alla costruzione del MUOS, firmato dalla Regione siciliana lo scorso 29 marzo. Ma ancora più grave è stato vedere gli operai del cantiere scortati dalla polizia italiana per permettere loro di entrare all’interno della base e proseguire i lavori. Le nostre denunce non hanno trovato ascolto da parte di nessuno, e appare chiaro a questo punto come neanche quella parte di istituzioni che aveva fatto in modo che si arrivasse alla firma di un atto di revoca, ci creda realmente e si adoperi perché venga rispettata. E così, mentre i cittadini sono costretti per l’ennesima volta a vedere calpestati e umiliati i loro diritti e le loro istanze, ingannati da una classe politica che risponde solo a se stessa, sono i movimenti a dover agire dal basso, anche attraverso azioni eclatanti come quella di oggi, mettendo a rischio la propria incolumità fisica e dovendo subire denunce e misure repressive. Quella dal 21 al 28 aprile è la settimana RESISTENTE indetta dal coordinamento regionale dei comitati No MUOS con una serie di iniziative, il cui obiettivo è quello di unire simbolicamente la Resistenza partigiana con quella NO MUOS. E quello di oggi è un gesto di resistenza che vuole gridare a gran voce che la lotta contro il MUOS e le 46 antenne andrà avanti fino a quando la sughereta di Niscemi non verrà smilitarizzata.
Facciamo appello a tutti coloro che hanno a cuore questa lotta a partecipare e dare il proprio contributo.
Il programma del 25 aprile in c/da Ulmo è qui.