giovedì 18 settembre 2014

Salvatore Murella: per il referendum "facciamo vincere la democrazia"

Notizie circolanti in città mi riferiscono che alcuni politici locali invitano i cittadini ad astenersi e restare a casa . Io , che voterò si, ho il massimo rispetto di chi afferma che voterà nò perchè la democrazia è :
1) Ascoltare gli altri
2) Valutare le ragioni degli altri
3) Argomentare insieme nel rispetto assoluto delle persone
4) Riesaminare le proprie ragioni
5) Valutare i risultati del nuovo ragionamento
6) Argomentare nuovamente insieme e dopo chi convince più persone vince.

In questi casi non vince la persona ma la democrazia .

Ma per me chi si astiene e invita ad astenersi non merita il rispetto di chi voterà nò che ha avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e avrà, per sempre, la mia ammirazione. Ecco cosa pensava di queste persone il sommo Dante ( canto terzo dell’inferno).

Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta. Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ho detto che tu vedrai le genti dolorose c’hanno perduto il ben de l’intelletto». E poi che la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond’io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose. Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l’aere sanza stelle, per ch’io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, parole di dolore, accenti d’ira, voci alte e fioche, e suon di man con elle facevano un tumulto, il qual s’aggira sempre in quell’aura sanza tempo tinta, come la rena quando turbo spira. E io ch’avea d’error la testa cinta, dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo? e che gent’è che par nel duol sì vinta?». Ed elli a me: «Questo misero modo tegnon l’anime triste di coloro che visser sanza ’nfamia e sanza lodo. Mischiate sono a quel cattivo coro de li angeli che non furon ribelli né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro. Caccianli i ciel per non esser men belli, né lo profondo inferno li riceve, ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli». E io: «Maestro, che è tanto greve a lor, che lamentar li fa sì forte?».



Rispuose: «Dicerolti molto breve. Questi non hanno speranza di morte e la lor cieca vita è tanto bassa, che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte. Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa». Il sommo poeta ne parlò tanto male che non li fece entrare neanche nell’inferno io mi limiterò soltanto a fare quanto detto dal padre nell’ultimo versetto . Salvatore Murella