venerdì 10 ottobre 2014

Avulss: “Innestiamo il germoglio della sensibilità”


L'Associazione Avulss di Piazza Armerina, nei giorni scorsi, nel salone della Caritas Diocesana, ha inaugurato il nuovo anno sociale con la presenza di Sua Eccellenza Monsignor Rosario Gisana e di tutti i volontari.L'associazione è presente nel territorio di Piazza Armerina da ben 22 anni, operando con i suoi 57 volontari in diversi settori: carcere, scuola, ospedale, casa di riposo, assistenza domiciliare, casa alloggio per minori e collaborazione con i servizi sociali del tribunale dei minori di Caltanissetta. In occasione dell'apertura del nuovo anno sociale il Vescovo ha accettato con entusiasmo l'invito a celebrare l'eucarestia con tutti i volontari. Durante l'omelia Sua Eccellenza ci ha invitato a riflettere sulla coincidenza di questa importante giornata con la festa dei Santi Angeli Custodi: "Il volontario, come l'angelo custode, incontra i deboli, i sofferenti, gli ultimi; questi ci introducono alla presenza di Dio". Sua eccellenza ha sottolineato ancora il valore di "Innestare il germoglio della sensibilità attraverso la spiritualità in modo da far crescere il frutto del volontariato", ricordando l'importanza di questo settore, frutto indispensabile nella nostra società.La celebrazione eucaristica si è conclusa con la promessa d'Impegno attraverso la quale ogni volontario rinnova l'adesione all'ideale e al programma di carità del servizio verso i "più piccoli". Sua Eccellenza, inoltre, ha espresso con fermezza la necessità di un maggiore coinvolgimento dei giovani e a tal proposito ha suggerito di promuovere una sinergia con la Pastorale giovanile e con l'ACR. "I giovani devono farsi travolgere dal volontariato, dalla gratuità, dallo spirito del dono e della fratellanza. Il volontariato non è un qualcosa in più ma deve diventare un modo di essere, uno stile di vita!".La presidente, Irene Scordi, nel presentare le attività dell'associazione ha evidenziato i punti di forza e di debolezza. I punti deboli sono: la carenza di giovani, il numero insufficiente di volontari per le attività che si svolgono. I punti di forza: un servizio svolto nella piena gratuità, la cura della formazione dei volontari prima di iniziare il servizio e in itinere, un volontariato che sia come direbbe don Tonino Bello, non di stola ma di grembiule e il coinvolgimento dei famigliari con momenti di aggregazione e comunione. La serata si è conclusa con un momento di fraternità.



Monica Camiolo