▼
venerdì 21 novembre 2014
Indagine denominata “Kindergarden
LEGIONE CARABINIERI "SICILIA"
- Comando Provinciale di Enna –
Nella mattinata del 19 novembre 2014, i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura insieme a quelli del Comando Provinciale di Enna, hanno notificato, ad una insegnante di una scuola materna della provincia, l'ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall'attività didattica per la durata di due mesi.
BARRAFRANCA: Minaccia un compaesano con una pistola. Arrestato un cinquataduenne del posto.

I militari della Stazione di Valguarnera, dipendenti dalla Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, hanno tratto in arresto nella tarda mattinata di ieri, in flagranza dei reati di minaccia aggravata e porto abusivo di armi, TAMBÈ Filippo, 52enne nato e residente a Barrafranca, disoccupato, coniugato.
I Carabinieri dell'Arma barrese, nel corso di attività d'indagine avviata a seguito della denuncia – querela sporta da un 66enne del luogo, a seguito di perquisizione personale eseguita nei confronti del predetto TAMBÈ, gli hanno sequestrato una pistola marca tanfoglio cal. 7,65 completa di nr. 2 serbatoi e nr. 14 cartucce stesso calibro, con cui avrebbe minacciato – per futili motivi – il compaesano presso il fondo agricolo di quest'ultimo. L'arma e le munizioni sequestrate erano regolarmente denunciate.
Alessia Di Giorgio visita l'asilo nido
A seguito di segnalazioni ricevute dall'ass. Di Giorgio sui ritardi di pagamento degli stipendi afferenti gli operatori dell'asilo nido Miriam Schillaci, la stessa questa mattina si è recata presso la sede comunale per un primo sopralluogo e un primo informale chiarimento con il responsabile in servizio della cooperativa Assomed, che da due anni circa gestisce tale servizio per l'infanzia. Nel corso della visita l'ass. Di Giorgio ha avuto modo di verificare lo stato delle aule e dei locali di servizio, anche quelle parti che a breve verranno sistemate grazie ad un finanziamento ottenuto. Alla fine del sopralluogo l'ass. Di Giorgio ha precisato: "Questi ritardi lamentati da alcune operatrici non sono attribuibili all'amministrazione comunale in quanto non si tratta di dipendenti del Comune di Piazza Armerina bensì della cooperativa che ne gestisce tale servizio. E' chiaro che in tempi di crisi come questo, dove l'allarme sociale è altissimo, sarà premura del mio ufficio e del Sindaco attivarsi per quanto di nostra competenza al fine di garantire ai lavoratori il dovuto. Tale impegno sarà confermato durante la riunione con le sigle sindacali nei giorni a venire". L'assessore inoltre si riserva di esprimere una valutazione finale dopo avere incontrato il presidente della cooperativa Assomed, Roberto Trovato e le associazioni sindacali in rappresentanza del personale oggi in difficoltà. All'incontro sarà presente il sindaco Filippo Miroddi.
LA MESSA A SANTA MARTA
Francesco: «Basta chiedere soldi
per battesimi, benedizioni e messe»
per battesimi, benedizioni e messe»
Il Papa: «La redenzione è gratuita». Il cardinale
Bagnasco puntualizza in serata: «Non si fa commercio delle cose sacre»
di Gian Guido Vecchi e Redazione Online
Papa Francesco (Ansa/
CITTÀ DEL VATICANO - Via i mercanti dal Tempio: «Penso
allo scandalo che possiamo fare alla gente con il nostro atteggiamento, con le
nostre abitudini non sacerdotali nel Tempio: lo scandalo del commercio, lo
scandalo delle mondanità… Quante volte vediamo che entrando in una chiesa,
ancora oggi, c’è la lista dei prezzi per il battesimo, la benedizione, le
intenzioni per la messa. E il popolo si scandalizza». Papa Francesco, nell’omelia della messa mattutina a Santa Marta, parte dalla lettura del brano
evangelico nel quale Gesù «prende la frusta in mano per purificare il Tempio
dagli affaristi». Guai alle chiese che fanno affari, «la redenzione è
gratuita!», esclama Bergoglio. Che racconta una sua esperienza personale: «Una
volta, appena sacerdote, ero con un gruppo di universitari, e voleva sposarsi
una coppia di fidanzati. Erano andati in una parrocchia, volevano farlo con la
messa. E lì, il segretario parrocchiale ha detto: “No, no: non si può”. “Ma
perché non si può con la messa? Se il Concilio raccomanda di farlo sempre con
la messa …”. “Non si può perché più di 20 minuti non si può. Ci sono altri
turni”. “Ma noi vogliamo la messa!” “Allora pagate due turni”. E per sposarsi
con la messa hanno dovuto pagare due turni! Questo è peccato di scandalo».
Parole dure alle quali in serata ha risposto il cardinale Angelo Bagnasco: «Non
si fa commercio delle cose sacre».
Peccato gravissimo, chiarisce Francesco: «Noi sappiamo quello che dice Gesù a quelli che sono causa di
scandalo: meglio essere buttati nel mare». Quando caccia i mercanti dal Tempio,
«Gesù non è arrabbiato», spiega il Papa: «È l’ira di Dio, è lo zelo per la Casa
di Dio, perché non si possono servire due padroni: o rendi il culto a Dio
vivente, o rendi il culto ai soldi, al denaro. Ma perché Gesù ce l’ha con il
denaro? Perché la redenzione è gratuita; la gratuità di Dio lui viene a
portarci, la gratuità totale dell’amore di Dio». Non si può «affittare la
chiesa», il Tempio «va mantenuto pulito». E tutti, «anche i laici», sono
responsabili, tutti devono vigilare perché non accada mai: «Se io vedo che
nella mia parrocchia si fa questo, devo avere il coraggio di dirlo in faccia al
parroco. La gente soffre questo scandalo. È curioso: il popolo di Dio sa
perdonare i suoi preti, quando hanno una debolezza, scivolano su un peccato. Ma
ci sono due cose che il popolo di Dio non può perdonare: un prete attaccato ai
soldi e un prete che maltratta la gente».
Bagnasco: «Non
si fa commercio di cose sacre»
Parole a cui ha risposto in serata il cardinale Angelo
Bagnasco: «I sacramenti non sono pagati in nessun modo», ha detto l’arcivescovo
di Genova e presidente della Cei. «Le offerte che i fedeli intendono dare in
forma libera sono un modo per contribuire alla necessità materiali della
Chiesa». E, ancora, puntualizza il portavoce della Conferenza Episcopale
Italiana, mons. Domenico Pompili: «Le parole del card. Bagnasco intendono
ribadire la persuasione espressa stamane dal Papa a Santa Marta circa il fatto
che non si fa commercio delle cose sacre. parroci sanno bene che eventuali
offerte possono essere accolte per la carità, ma mai pretese visto che dei
sacramenti non si fa merce di scambio».
21 novembre 2014 | 12:13
© RIPRODUZIONE RISERVATA