lunedì 28 settembre 2015

Lettera ai consiglieri comunali a cura del comitato pro referendum

A poche ore dal voto decisivo, sale la tensione per l'adesione di Piazza Armerina all'area metropolitana di Catania.

A seguire la lettera aperta del comitato pro referendum ai consiglieri comunali:

Ai signori consiglieri comunali

Con le delibere dei Consigli Comunali e con i referendum confermativi con i quali, a stragrande maggioranza, 
è stata manifestata la volontà le comunità di Gela, Niscemi e Piazza Armerina di aderire alla città metropolitana 
di Catania si è determinata un’opinione finalmente veramente libera, forte e convinta che questo asse territoriale 
è anche un asse strategico.

Esso rappresenta una straordinaria opportunità di crescita attraverso la valorizzazione delle diverse e 
complementari caratteristiche dei vari comuni: agricoltura ed artigianato, turismo e beni culturali, imprenditoria 
e commercio.

Tutto questo all’interno della vasta città metropolitana di Catania e domani, se possibile, in un apposito ambito 
territoriale o consorzio.

Sembrava fatta, con la Legge Regionale n. 8/14, ed invece è intervenuta la Legge Regionale n. 15/15 con la 
quale si istituiscono sei consorzi e tre aree metropolitane; implicitamente si è cercato di cristallizzare la 
situazione attuale.

Non potendo tuttavia far finta che non ci fossero mai stati le delibere dei Consigli Comunali ed i referendum 
popolari, la stessa legge prevede la possibilità, per i comuni che si erano già espressi, di confermare la 
loro volontà con un’ulteriore delibera dei rispettivi Consigli Comunali.

Si sono quindi rimessi in moto tutti quelli che si oppongono a questo straordinario progetto in nome delle 
vecchie e sperimentate consorterie, oggi più di prima.

Vengono fatte promesse, anche alle singole persone; qualche volta vengono fatte balenare opportunità 
eccezionali come se ci fossimo conosciuti stamattina oppure danni terribili per la collettività e catastrofi!

E invece tutti abbiamo sperimentato, più e più volte, la povertà delle prospettive e, talora, forme evidenti 
di emarginazione da cui gli stessi, che oggi fanno terrorismo, non hanno saputo o voluto uscire.

È noto a tutti che la legge regionale 15/15 sui liberi consorzi, con tutta probabilità, e sottolineamo con 
probabilità, verrà impugnata.
Ciò significa che, con altrettanta probabilità, dovrà essere rivista dall'ARS per le modifiche richieste 
dal Governo nazionale, facendo cessare i motivi del contendere dell'eventuale impugnativa (questo 
sarebbe l'accordo secondo quanto alti fonti istituzionali ci hanno detto).
Tuttavia chi ha seguito la stampa di questi ultimi giorni sa anche che tra i 14 articoli “incriminati” non c'è 
l'articolo 44 (circostanza confermata dalle stesse fonti sopra citate) che consente ai comuni di Piazza 
Armerina, Gela e Niscemi di transitare nel libero consorzio di comuni città metropolitana di Catania. 
Quindi, nel peggiore dei casi ad essere ritoccati saranno solamente gli aspetti che riguardano i gettoni, 
le elezioni, il personale, i criteri di voto ma non la possibilità di deliberare per Piazza Armerina di unirsi 
alla città metropolitana di Catania.
Cari Consiglieri e cari concittadini, non lasciamoci intrappolare dalle false lusinghe e da artificiali legami 
storici che non hanno prodotto alcunché di buono e dalle voci terroristiche.

Ragioniamo con la nostra testa e rendiamoci conto che questo progetto, per cui stiamo lottando, è 
veramente fondato e promettente per la complementare ricchezza dei comuni di questo asse territoriale, 
per la loro vicinanza culturale ed anche fisica e per le loro caratteristiche che finora sono state 
sempre marginalizzate ed impedite nella loro capacità di espressione

Condizione necessaria e indispensabile perché il progetto possa realizzarsi è mantenere l’unita di 
questo asse territoriale. Bisogna coltivare l’unità.

Chiediamo quindi ai consiglieri comunali di portare a termine il percorso iniziato, deliberando a favore della 
città metropolitana di Catania nel rispetto della volontà popolare espressa con il referendum, volontà 
che in questi giorni è ribadita con forza dalla stragrande maggioranza dei cittadini e voi, egregi 
Consiglieri Comunali, che vivete la Città questo lo sapete.
Chiediamo ai consiglieri comunali di mantenere quella stessa unità espressa il 23 luglio 2014.
Vogliamo ricordare che coloro i quali, sempre gli stessi, oggi gettano voci “terroristiche” e cercano di 
confondere i cittadini ed i consiglieri sul percorso intrapreso, sono gli stessi che tra il luglio e settembre 
2014 gettavano ombre sul referendum sostenendo che non sarebbe stato valido per via del quorum: tutti 
sono stati smentiti dai fatti.


--

Salvatore Patrizio Roccaforte