giovedì 12 novembre 2015

Messina, i consiglieri intascavano il gettone senza partecipare ai lavori del Comune

Dovranno firmare nell'ufficio della Polizia municipale a Palazzo Zanca un minuto prima dell'inizio e un minuto dopo la fine dei lavori della commissione di cui fanno parte. E' una sorta di Daspo per i consiglieri comunali quello firmato dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Messina Maria Militello che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Barbaro a conclusione dell'inchiesta sulla gettonopoli messinese che solo nel 2014 è costato alle casse del Comune di Messina quasi un milione di euro.

Ecco i nomi degli inquisiti: Carlo Abbate (Pd), Pietro Adamo (Movimento Siamo Messina), Pio Amadeo (Movimento Articolo 4), Angelo Burrascano (Il Megafono-Lista Crocetta), Giovanna Crifò (Forza Italia), Nicola Salvatore Crisafi (Ncd), Nicola Cucinotta (Pd), Carmela David (Udc), Paolo David (capogruppo Pd), Fabrizio Sottile (Movimento Siamo Messina), Benedetto Vaccarino (Pd) e Daniele Santi Zuccarello (Movimento progressisti democratici). Il record della permanenza-lampo in commissione è del capogruppo Pd Paolo David che ai lavori è riuscito a partecipare per soli venti secondi.E alcune conversazioni intercettate dalla Digos non lasciano spazi a dubbi sulla condotta dei consiglieri assenteisti: "Io voglio questo c...di indennità. A me di fare le commissioni non me ne fotte niente, io voglio solo l'indennità".



L'inedito provvedimento "cautelare" è stato firmato dal giudice nei confronti di dodici consiglieri comunali indagati per truffa, abuso d'ufficio e falso ideologico. Secondo la Digos, che ha condotto le indagini con l'ausilio di telecamere piazzate all'interno del Comune, sarebbero loro i principi della truffa che, grazie alle false partecipazioni a ben 39 sedute di commissioni consiliari al mese, consentiva ai consiglieri di incassare l'indennità massina aggiuntiva di 2.184 euro al mese. Nonostante, dopo l'esplosione dello scandalo dei gettoni di presenza, il consiglio comunale di Messina avesse dimezzato il compenso, da 100 a 54 euro, a seduta, i consiglieri non avevano avuto esitazione a segnarsi presenti nel numero massimo di sedute consentite per garantirsi l'indennità aggiuntiva. E così, la più parte di loro, entravano a Palazzo Zanza, firmavano la presenza e andavano via senza neanche attendere l'inizio dei lavori o dopo pochi minuti. E dall'enorme numero di sedute di commissione venivano partoriti pochissimi provvedimenti che poi approdavano in aula.
 


INVIATO DA REPUBBLICA.IT
Visita m.repubblica.it dal tuo telefonino o se hai un iPhone scarica gratis da iTunes l'app di Repubblica.it.

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/11/12/news/messina_obbligo_di_firma_davanti_ai_vigili_per_i_consiglieri_comunali_indagati_per_la_gettonopoli-127144567/




Inviato da iPhone di Agostino Sella