martedì 25 agosto 2009

La diocesi dona l'allestimento della sala di chirurgia al Chiello.

Piazza Armerina. Il vescovo Michele Pennisi, dona all’ospedale Chiello l’allestimento della sala di soggiorno del reparto di chirurgia generale e interviene sul ridimensionamento del Chiello. La sala, che permetterà ai pazienti ricoverati di pranzare in compagnia e di trascorrere insieme i momenti di relax con i propri famigliari, è stata intitolata a papa Giovanni Paolo II, è stata inaugurata nei giorni scorsi proprio nel nosocomio che ormai da qualche mese è al centro delle polemiche per una paventata chiusura. Durante la manifestazione l’ex Direttore Generale Ciccio Iudica ha sottolineato che “l’iniziativa della donazione della sala deve riportare l’accento sull’aspetto umanitario dell’assistenza ospedaliera, spesso trascurato a favore della componente prettamente sanitaria”. Proprio qualche settima addietro, Iudica e Mons. Pennisi, hanno concluso la trattativa che ha portato la diocesi piazzese ad acquistare il vecchio ospedale Chiello ubicato nel cuore del centro storico a due passi dalla cattedrale. Una operazione di oltre un milione di euro, grazie anche al contributo della CEI, (Conferenza Episcopale Italiana) permetterà di rimettere a nuovo un vecchio involucro di grande qualità architettonica. In molti ambienti della città dei mosaici, ci si aspetta che le somme incassate dall’Asl per la vendita dell’immobile vengano reinvestite nella valorizzazione dell’ospedale Chiello che invece, è al centro di una operazione generale di ridimensionamento, che sta causando anche l’accorpamento di molti reparti. Sulla vicenda ospedale qualche giorno addietro è intervenuto anche il presule della diocesi Piazzese Michele Pennisi. “Non è mio compito suggerire soluzioni tecniche o organizzative, ma facendomi interprete delle lamentele e delle preoccupazioni delle nostre popolazioni, invito tutte le Autorità competenti a rispettare le finalità dei benefattori fondatori degli Ospedali e a fare il possibile per tutelare e promuovere il pieno rispetto del diritto a strutture sanitarie qualitativamente efficienti a misura d’uomo , che garantiscano ai cittadini il fondamentale diritto alla salute e siano vicine ai bisogni delle persone malate.Per una sanità a servizio dell’uomo si richiede il potenziamento dei servizi sanitari di emergenza e di pronto soccorso e dell’assistenza domiciliare e l’apertura di hospice che ci occupino dei malati lungodegenti o terminali. E’ fondamentale la promozione di tutta la vita dall'inizio al suo naturale termine e la tutela della salute e della vita di tutti”.