venerdì 9 ottobre 2009

Ora si vuole imbavagliare anche la stampa!

La politica un affare privato! Ieri per l’ennesima volta è stato offeso il diritto di cronaca, il diritto sacrosanto di tutti gli operatori dell’informazione a informare i cittadini su ciò che accade in città. Il presidente del consiglio comunale di Piazza Armerina, Calogero Centonze, invece di occuparsi della questione morale, invece di farsi garante della legalità e trasparenza degli atti prodotti dall’aula che rappresenta si permette il lusso di chiedere ai suoi colleghi consiglieri che i cittadini non sappiano come vengono spesi i soldi che appartengono alla collettività, ai contribuenti. Ieri il signor Presidente del Consiglio ha chiesto alla segretaria dott.ssa Carolina Ferro che non venissero citati in aula l’importo delle parcelle spettanti a professionisti o legali, creditori di somme di denaro pubblico, creditori di soldi dei contribuenti. Siamo al regime! Non riesco a trovare parole e aggettivi diversi per chi voglia imbavagliare la stampa, per chi, mascherandosi dietro presunte ragioni di tutela della privacy, voglia impedire ai cittadini di conoscere come i soldi pubblici vengono spesi. L’aggravante, poi, e che simili affermazioni provengono dalla seconda carica della città, e da chi, sui palchi ha sventolato la questione morale. Vengono da quel partito che si è fatto paladino della legalità, della trasparenza, del cambiamento e di un nuovo modo di fare politica. Non se la prenda a male il presidente Centonze ma credo che ieri abbia fatto l’ennesimo autogol. Nessuno mette in dubbio la sua onestà ma le poche frasi pronunciate ieri in aula fanno tanto pensare a un modo vecchio di fare politica. Questo si che è un atteggiamento prodotto da una subcultura politica di cui questa città non riesce a liberarsi!