giovedì 30 settembre 2010

I Cobas di Luigi Bascetta denunciano l'indiferrenza sui forestali

“Sembra strano ma, purtroppo, la categoria più numerosa di lavoratori precari in provincia, quella dei forestali (più di 2.000), non ha mai voce in capitolo e le sue problematiche, vuoi per indifferenza vuoi per disorganizzazione interna degli stessi operai, passano sempre in secondo piano.” La nciato il grido d’allarme da responsabile dei Cobas Luigi Bascetta. “Eppure si ravvisano gravi incongruenze in termini di rispetto del contratto decentrato di lavoro, di salario accessorio, di mansioni espletate, di declassamento professionale, di quote arretrate che diventano un miraggio, di promesse mai mantenute, di declaratorie rimaste sulla carta, di diritti sindacali vilipesi, di mancanza di sicurezza sul posto di lavoro, di non gratificazione generale di un’attività che permette ogni anno di salvaguardare il nostro patrimonio boschivo e naturale e, di conseguenza, la nostra salute e la nostra sicurezza. Dato l’immobilismo – continua Luigi Bascetta - delle istituzioni preposte alla garanzia contrattuale e alla salvaguardia e considerate le gravi ingiustizie subite dall’intera categoria di lavoratori, l’organizzazione sindacale Cobas si attiverà per coordinare un’azione di lotta e una mobilitazione generale delle varie squadre di operai sparse per il territorio. Bisogna informare i lavoratori sull’attivazione di procedure di recupero di quanto dovuto e spettante in termini di somme arretrate maturate e, al contempo, indire azioni di lotta nelle sedi istituzionali, per sollecitare l’applicazione degli impegni firmati il 14 maggio 2009 e, ancora, stagnanti e marcescenti nelle stanze dei dipartimenti forestali e delle confederazioni sindacali firmatarie.” La nota di protesta conclude con una serie di domande “Dobbiamo dire basta all’unilateralismo contrattuale che richiede solo operai ubbidienti e puntuali e datori di lavoro bugiardi e latitanti. Chi ha mai chiarito le posizioni contributive, previdenziali e retributive delle varie tipologie professionali?...E chi ha mai giustificato una collocazione categoriale perenne senza margini di riconoscimento professionale e di gratificazione esperienziale?..E di certi livelli di comodo, chi ne ha mai parlato?...Per non parlare, poi, della stabilizzazione che ormai è diventata una chimera vera e propria.”