
Da LA STAMPA.it
Venere torna in Sicilia ma sarà clandestina
L'Afrodite di Morgantina parte da Malibu, ma il museo in Italia non è pronto. Dopo tre anni di litigi, com'è possibile che non si sia presa una decisione?LAURA ANELLO
AIDONE (Enna)
Se decidesse lei, chissà che cosa farebbe.  Continuare a fare l'immigrata di  lusso al Getty Museum di Malibu o  tornare davvero a casa, nel cuore più  depresso, più dissestato, più  remoto della Sicilia. Già, perché la sua  Morgantina del V secolo avanti  Cristo, culla della civiltà e dell'arte, non c'è  più. È diventata un  parco archeologico che ricade nello sperduto comune di  Aidone:  cinquemila anime, in pizzo a una collina di 800 metri, cinque bed and   breakfast, dieci chilometri dalla Villa del Casale (il gioiello del III  secolo  dopo Cristo impantanato in un restauro infinito), venti  chilometri da Enna,  centottanta da Palermo di autostrade-groviera,  statali e provinciali. Qui c'è un  piccolo museo dove lei, l'Afrodite di  Morgantina - gioiello di marmo scolpito da  un discepolo diretto di  Fidia - sta per rimpatriare dagli Stati Uniti, come  previsto  dall'accordo strappato nel 2007 dall'allora ministro Francesco  Rutelli.
La Venere, l'immigrata, infatti è clandestina. Anzi, vittima di tratta. Trafugata nella seconda metà del Novecento dai tombaroli, poi comprata dal Getty per quasi trenta miliardi di vecchie lire. E quindi il museo di Malibu deve sganciarla, come ha già fatto l'anno scorso per gli Acroliti (teste, mani e piedi di Kore e Demetra) che sono stati collocati in un'altra sala del museo di Aidone, dove l'altra mattina cronista e fotografo erano gli unici visitatori.
La Venere, l'immigrata, infatti è clandestina. Anzi, vittima di tratta. Trafugata nella seconda metà del Novecento dai tombaroli, poi comprata dal Getty per quasi trenta miliardi di vecchie lire. E quindi il museo di Malibu deve sganciarla, come ha già fatto l'anno scorso per gli Acroliti (teste, mani e piedi di Kore e Demetra) che sono stati collocati in un'altra sala del museo di Aidone, dove l'altra mattina cronista e fotografo erano gli unici visitatori.



