“Il carnevale dell’integrazione”. E’ stato questo il titolo  di uno straordinario momento che ha visto insieme i giovani animatori  piazzesi dell’oratorio salesiano centro giovanile e i ragazzi della CTA  Sant’Antonio, ossia la Comunità Terapeutica Assistita, sotto la  direzione sanitaria del dottor Ferdinando Troina, che accoglie una  ventina di ospiti con disagio psichico. Una serata nel segno  dell’amicizia, del divertimento e dell’integrazione dove ragazzi  disagiati si sono divertiti abbattendo tutte le barriere. Ha detto  Ferdinando Troina: “E’ stato un momento molto particolare e profondo. Ha  dimostrato come i ragazzi della comunità non vivono una dimensione di  solitudine. Stanno anche insieme ad altri e questa è una cosa positiva  per combattere il pregiudizio che spesso è presente non solo tra i  comuni cittadini ma anche in alcuni ambienti dell’ambito medico. Adesso –  spiega ancora Troina – ci concentreremo per un altro importante momento  che sono i “Giochi senza pensieri”. La sesta edizione si svolgerà nella  prossima primavera”. La CTA Sant’Antonio è una delle realtà più  all’avanguardia della sistema sanitario ennese ed opera nella città dai  mosaici già da diversi anni. Molto positivo anche il riscontro dei  giovani animatori salesiani che hanno organizzato l’iniziativa. Dice  Simone Fortunato. “Animare e divertirsi con i ragazzi della CTA è stato  una esperienza veramente esaltante. Sono i ragazzi più simpatici che  abbia mai conosciuto. Di solito le persone cosiddette “normali” hanno  retaggi di malizia che invece non esistono in questi soggetti. Molto  spesso accade che quando mi impegno nelle attività sociali per dare  qualcosa agli altri - continua Simone Fortunato – ricevo più di quello  che dò”. A Simone Fortunato da eco Andrea Palma, giovane animatore della  realtà salesiana piazzese ed allievo dell’Istituto di Scienza Religiose  della città dei mosaici. Dice Palma “Occorre andare oltre le barriere  del bigottismo e del pregiudizio che spesso pervadono le iniziative che  vediamo in giro. Se uno vuole solamente divertirsi può farlo in  discoteca o in altri posti deputati. Credo che il ruolo delle  associazioni cristiane debba essere sostanziale e non solo formale  vivendo in pienezza la parola del Vangelo che dice: “Qualunque cosa  avete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a me”.
Agostino Sella
