
Piazza Armerina. Alla fine Giuseppe  Camerino, disoccupato già noto per essersi candidato alle scorse elezioni  provinciali a Presidente della provincia con il Partito Comunista dei  Lavoratori, dopo sette giorni di protesta, è sceso dal tetto di Palazzo di  Città. Camerino, che nella protesta è stato affiancato dal collega disoccupato  Michelangelo Perla, chiedeva un posto di lavoro a tempo indeterminato. Poi ieri,  verso le due del pomeriggio, il colpo di scena. Camerino, dopo una continua  opera di persuasione, è sceso dal tetto. Alla fine non ha ottenuto nessun posto  di lavoro a tempo indeterminato ed è stato anche costretto a dimettersi dal dai   Cobas, per evitare l’espulsione dal sindacato. Camerino, ha così rotto la sua  alleanza con Luigi  Bascetta, lo storico sindacalista piazzese che ha avuto parole  dure nei confronti del suo ex compagno di viaggio. Dopo essere sceso dal tetto,  Camerino, è stato subito condotto in caserma dalle forze dell’ordine che gli  hanno contestato una serie di reati tra i quali la “messa in pericolo  dell’ordine pubblico”, il “disturbo della quiete pubblica”, ed il  “danneggiamento di immobili”. Non è stato possibile però procedere a misure di  custodia cautelare. Nei sette giorni di protesta in cui Camerino si è trasferito  sul tetto del comune i disagi provocati alla città sia in termini di ordine  pubblico che di immagine sono state notevolissime. A causa della sua protesta è  stato deviato più volte il corteo del Palio dei Normanni, la più  importante manifestazione turistica della città dei Mosaici. Solo per un  intervento deciso del Vescovo non è invece stato modificato il percorso della  processione della patrona della città, Maria Santissima delle Vittorie.  Sollevato, dopo la notizia del termine della protesta il sindaco Carmelo  Nigrelli. “Sono contento che la protesta sia cessata. Spero –  dice Nigrelli – che Camerino capisca che i gesti plateali noi aiutano a  risolvere i suoi problemi. Posso essere d’accordo con lui che bisogna combattere  le forme di precariato, ma bisogna essere realisti e cogliere le opportunità. A  Camerino – precisa il sindaco - non abbiamo promesso nulla di più di quanto gli  avevamo detto prima dell’inizio della sua protesta quando lo avevamo invitato a  recarsi ai servizi sociali per partecipare alle attività lavorative previste dal  piano di zona. Lui è autista e potrebbe essere inserito nelle attività che  partono a settembre. E’ lo stesso percorso che possono seguire tutte le persone  disoccupare che vogliono lavorare. Camerino – conclude Nigrelli – con la  protesta non ha ottenuto nulla di più. Avrebbe avuto gli stessi diritti anche  senza il suo gesto”.
 Agostino  Sella