sabato 31 ottobre 2009

Basilio Fioriglio. "Non possiamo accettare questa chiusura della villa. Se sarà il caso scenderemo in piazza"

Piazza Armerina. “Se è il caso scenderemo in piazza, ma non possiamo accettare passivamente la chiusura anche in primavera dei giorni feriale della villa romana del Casale”. Basilio Fioriglio, consigliere comunale della città dei mosaici, è rimasto piuttosto sorpreso della decisione presa nel tavolo tecnico palermitano sulla chiusura nei giorni feriali del sito patrimonio dell’umanità.
Consigliere, giorno 4 novembre ci sarà un consiglio comunale, che parlerà della villa romana. Di che cosa parlerete.
Parleremo della villa Romana e di questa decisione palermitana che non ha ne testa e ne coda. Chiudere la villa nei giorni feriali significa non fare lavorare i nostri alberghi e ristoranti. Nei giorni feriali arrivano tutti i gruppi, il grande pubblico, i turisti che fanno business, mentre la domenica arrivano solo le gite di famiglia. Il sindaco, l’altra sera è arrivato in consiglio facendo capire che la soluzione trovata fosse quella positiva, invece ritengo che sia negativa per l’economia della città. Spesso si parla della fine dei lavori ma non si discute della penalizzazione che i ritardi stanno portando alle aziende ed all’economia cittadina. Chi paga questi disservizi alle imprese danneggiante dal continuo cambiamento delle decisioni? Come possono, in questo stato di incertezza, programmare il loro futuro e le loro strategie imprenditoriali?
Ma cosa ha fatto lei ed il consiglio di concreto per la villa?
Ho presentato diverse interrogazioni. Nell’ultima del 17 settembre mi preoccupavo della fine dei lavori entro l’anno esprimendo forti dubbi. Se è il caso chiederò al presidente del consiglio di riunirci a Palermo nella sede dell’assessorato ai Beni Culturali. Vedo che tutti, dal direttore dei lavori all’assessore Leanza a Sgarbi, vogliono dare un’accelerata alla conclusione delle nuove opere. Che ben venga. Uniamo le forze ma evitiamo di fare solo parole ci vogliono i fatti.
Ma lei vuole che la villa non si chiude e i lavori si concludano presto. Non le sembrano incompatibili le due cose?
Ma no. Mi pare di capire che l’architetto Meli aveva proposto di chiudere la Villa solo fino al 28 febbraio ed aprirla da marzo in poi impregnandosi a finire il lavori entro novembre del 2009. Questa, forse, è la migliore soluzione. Poi si può lavorare nelle ore notturne come avviene in tutti i cantieri di mezza Europa. Non vedo perché non possiamo trovare una soluzione di questo tipo.
Come vi state preparando all’apertura della villa ed all’arrivo della Venere di Morgantina.
Se devo essere sincero fino ad oggi non si è fatto nulla. Il sindaco aveva detto di voler fare delle cose ma ancora non si è mosso. Credo che il consiglio comunale debba pungolare la fase di preparazione. Occorrono sponsor, occorre coinvolgere gli operatori locali. L’apertura della villa rimessa a nuova dovrà essere un grande evento. Dobbiamo organizzarci per non farci trovare impreparati. Dobbiamo annullare il detto “armiamoci e partite”. Tutti insieme, senza distinzione di colore politico, dobbiamo metterci al lavoro. Aspetto che il sindaco coinvolga il consiglio e gli operatori per mettere su un piano di rilancio turistico che abbia come punto di partenza la villa romana del casale restaurata ed il ritorno della Venere.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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