Signori Consiglieri,
In questo
particolare momento storico per la nostra città, mi preme farvi arrivare la
posizione del Comitato Pro Referendum e delle associazioni firmatari del
presente documento , in merito alla mozione di sfiducia nei confronti del
nostro Sindaco.
 Vogliamo a priori  ricordare che la nostra non è una posizione
partitica, ma quella di cittadini responsabili, lontani da logiche, accordi e
giochi di partito, cittadini che hanno a cuore 
solo le sorti della Città.   
Premesso
che, nessun comune della Sicilia merita di rimanere senza Sindaco  perché il commissariamento che segue  la sfiducia, ingessa la programmazione e lo
sviluppo di una città. L’esempio più vicino a noi è  Caltagirone che,  dopo la sfiducia al Sindaco Bonanno , è 
senza una guida da  un anno . 
Dopo questa
importante premessa, passiamo al  punto
della situazione. 
Piazza
Armerina, insieme a Gela e Niscemi, ha intrapreso un percorso , “storico”,  con  l’abbandono della ex Provincia di Enna e
l’ingresso alla Città Metropolitana di Catania.
 Il nostro Sindaco, Filippo Miroddi, si è speso
per questo “storico” traguardo, affrontando problematiche, pressioni, veti,
persino problemi familiari, per far centrare alla nostra  città l’obiettivo per  90 anni sognato da tutti  e cioè  scappare
da  Enna.
Nulla è più
importante al momento, perché questo è
il momento in cui si riscrive la storia di Piazza  e, visto che c’è bisogno di  continuare
a pungolare le istituzioni regionali affinché venga ultimato l’iter di
adesione alla Città Metropolitana di Catania, cosa si propongono di fare alcuni di Voi Consiglieri Comunali?  Sfiduciare il Sindaco! 
Chi tutelerà
i diritti di Piazza nelle sedi istituzionali? Chi parteciperà insieme ai
sindaci di Gela e di Niscemi  alle  prossime 
lotte  per il raggiungimento dello
storico obiettivo? 
Cari
Consiglieri  volete sfiduciare il  Sindaco 
che sta lavorando per la nuova storia di Piazza  da voi deliberato  con due votazioni di consiglio e  con 19 voti su 20 ?  Per noi   sfiduciarlo , in questo particolare
momento, significa tradire i cittadini che si sono recati a votare il
referendum e quindi  tradire Piazza.  
Non
rendetevi complici di chi  non voleva
l’adesione di Piazza alla Città Metropolitana di Catania e,  pur avendo perso   il
referendum, oggi è alla ricerca di una rivincita  che passa attraverso l’indebolimento di
chi vuole un vero e storico cambiamento per la nostra  Città
                                                      
Per tutto quanto
suddetto  
Vi chiediamo di  non rendervi responsabili di un atto contro la
nuova Storia di  Piazza 
Salvatore
Murella 
Portavoce
Comitato Pro Referendum
