Continua l'azione dei comitati contro la bocciatura del DDL di variazione territoriale. Ecco a seguire il comunicato dei Comitati per i Liberi Consorzi e Città Metropolitane di Piazza Armerina, Gela e Niscemi:
Riforma?
Una vera e propria telenovelas a puntate, in salsa siciliana. Ieri, l’ARS ha
disposto il rinvio delle elezioni dell’ente intermedio, appena indette per l'11
settembre nel caso dei Liberi Consorzi e per il 25 settembre nel caso del
Consiglio Metropolitano, procrastinando i termini dal 1 ottobre al 30 novembre
del corrente anno.
Con quest’ultimo passaggio in aula a Sala d'Ercole, salgono a 7 gli
interventi legislativi in materia di Liberi Consorzi e Città Metropolitane
sfoggiati dall'Assemblea regionale siciliana. Non appena si tenta di mettere
una “pezza” a questa pseudo-riforma, puntualmente si apre una nuova falla. Succede così che dai 1.200 giorni occorsi
sino ad oggi, se ne aggiungeranno presto altri 90, sempre se bastano!
I
comitati CSAG Gela, Pro Referendum Piazza Armerina, Liberi Consorzi Niscemi e
Consulta di Niscemi, avevano anticipato che non sarebbe stato possibile svolgere
le elezioni, perché c’è un problema riguardante la rappresentatività ed il peso
dei comuni, a causa del mancato raccordo delle LR 11/15 e 15/15, in quanto i
comuni andati al voto lo scorso giugno hanno un peso di rappresentanza
inferiore del 20% rispetto a tutti gli altri comuni siciliani.
Ufficialmente
la Regione rinvia perché dovendo scegliere tra dichiararsi incompetenti oppure
fannulloni, hanno scelto quest’ultima opzione. Appare persino ovvio. Infatti,
la motivazione dichiarata in aula da alcuni parlamentari è che ad agosto molti
sono in vacanza e quindi non è possibile espletare tutto l’iter in un mese così
“poco lavorativo”, specie nel comporre le liste. Un arduo compito, lo
comprendiamo. Come no. Ma la domanda sorge spontanea: ma quando hanno stabilito
i termini precedentemente, non si sono ricordati che agosto è il mese delle
ferie estive? Noi, invece, siamo convinti diversamente, tant’è che ci
aspettiamo prima delle nuove indizioni delle elezioni dell’ente intermedio, un
passaggio legislativo che elimini la differenza di peso rappresentativo tra
comuni, benché siamo perfettamente consci di quanto l’argomento rimanga spinoso
e, per questo Parlamento regionale - considerate le performance di cui si è
reso capace -, di difficile soluzione.
Invero,
si naviga a vista su un argomento che riguarda la riorganizzazione dell’ente
intermedio siciliano, creando di fatto dei danni legati alla mancanza di
organizzazione, di raccordo tra enti, di incertezze, perché - per chi lo avesse
dimenticato - rimane ancora irrisolto il nodo delle modifiche territoriali.
La LR 15/15 all’art. 44 comma 2
cita:
Art. 44
Norma transitoria
in materia di adesione alla Città metropolitana di Catania ed al libero
Consorzio comunale di Ragusa
Nell’ipotesi di variazione territoriale ai sensi del comma 1, il
Governo della Regione presenta all’Assemblea regionale siciliana il disegno di
legge che prevede le modifiche territoriali ai liberi Consorzi comunali ed alle
Città metropolitane.
Ebbene, l’art. 44 della LR 15/15 non è stato abrogato,
è tutt’oggi in vigore e, come segnalato financo dalla nota del Sottosegretario
alle Autonomie Locali, On. Gianclaudio Bressa, rimane del tutto inattuato.
Quello che il Parlamento regionale in questo caso doveva produrre era una semplice Legge provvedimento
ed, invece, spinto dal conservatorismo e dall’egoismo dei componenti
affezionati ai collegi elettorali, ha sconfessato se stesso violando il
principio di legalità.
Oggi questo nuovo rinvio permette al Presidente della Regione e
all’Assessore delle Autonomie Locali di ripresentare i DDL di variazioni
territoriali, stavolta integrandoli con le.. “scuse” chieste dalla I
Commissione e fatte proprie dall’ARS.
Chiaramente
vigileremo e, qualora il lasso di
tempo diventi lungo, provvederemo come
già fatto in passato.
Del
resto, c’è in atto una guerra aperta tra la Regione e i cittadini ed
amministrazioni dei comuni di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea.
Inutile nasconderlo. Ne avremmo fatto a meno, ma – come abbiamo ripetutamente dimostrato -
non ci tireremo indietro.
Indubitabilmente,
sappiamo che potrebbe succedere quello che è già avvenuto poche settimane fa,
con la bocciatura dei DDL di variazione territoriale, ma il ricorso al Tar è già conservato nel cassetto, pronti a tirarlo
fuori quando sarà il caso. Ma non è l'unica opzione a nostra disposizione. E se guerra
deve essere, guerra sia, nel pieno rispetto delle Leggi.
Le
opzioni non sono poche, grazie ad una palese vulnerabilità mostrata da questa riforma, rimaneggiata 7 volte e
contenente parecchi strafalcioni, tra cui quello segnalato dai comitati alcuni
giorni or sono, che non permettono l’applicazione e quindi il completamento
della riforma. Ma non solo, fin quando
non verranno effettuate le variazioni territoriali, incombe la sospensione
sulle elezioni dell’ente intermedio comportando altri rinvii. Soprattutto, se
esiste un problema con le variazioni territoriali inerenti le elezioni dei
rappresentanti negli organismi di vertice dei 9 enti di area vasta, tale
problema si riverserà a cascata anche sulle elezioni regionali, giacché anche
in quel caso i collegi, ricalcati sulle ex province, risulteranno inattuali
innanzi alle scelte effettuate da Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Licodia
Eubea.
E se
proprio vogliamo dirla tutta, dopo oltre un decennio ininterrotto in cui siamo
sempre sul pezzo, con la modestia e l'umiltà che ha sempre contraddistinto la
nostra azione, confessiamo che le soluzioni a questi strafalcioni prodotti, le
abbiamo già. Noi siamo in grado di fornire alternative ai problemi creati da
questo “legislatore” in materia di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ma
l'attuale classe parlamentare e governativa deve meritare la collaborazione di
questi cittadini nel processo legislativo-amministrativo, anziché reiterare nel
sottovalutarci. Sbagliando e pagandone in qualche modo dazio, puntualmente. Il
Parlamento regionale, pertanto, scenda dal piedistallo ed ONORI, in
definitiva, l’impegno assunto con i comuni e soprattutto con i cittadini,
attraverso le Leggi Regionali 8/14, 15/15 e seguenti, altrimenti, nonostante la
vicenda continua ad essere ovattata ad arte, continueremo ad essere fonte
inesauribile di problemi e contrasti senza soluzione di continuità, come
d'altronde lo siamo già stati negli ultimi 11 anni.