giovedì 29 novembre 2007

Questa è la vera rivoluzione. di Paolo di Tarso

Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.
Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato.
Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono della profezia la eserciti secondo la misura della fede; chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.
La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.
Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti. Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all'ira divina. Sta scritto infatti: A me la vendetta, sono io che ricambierò, dice il Signore. Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere: facendo questo, infatti, ammasserai carboni ardenti sopra il suo capo. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

Il vescovo in conferenza alle quinte classi del pedagogico

Piazza Armerina. “La Dottrina Sociale della Chiesa nel mondo contemporaneo”. Su questo tema il Vescovo, Monsignor Michele Pennisi, ha ieri incontrato nel salone della chiesa di San Pietro, le quinte classi dell’istituto pedagogico e di scienze sociali. L’incontro è stato promosso dal docente di religione cattolica Liborio Patelmo e da dirigente scolastico Salvatore Giuliana. Il Vescovo ha introdotto la sua lezione dicendo che “il cristianesimo si è sempre confrontato con le problematiche sociali ma che con l’avvento della società industriale l’insegnamento sociale della Chiesa diventa sistematico a partire dalla enciclica Rerum Novarum di Leone XIII del 1981”. Poi il Vescovo ha continuato la sua lezione ripercorrendo i documenti più significativi del secolo scorso dall’enciclica “Pacem in terris” di Giovanni XXIII alla “Populorum Progressio” di Paolo VI alle encicliche di Giovanni Paolo II la Laborem exercens fino alla Centesimus annus. Il Vescovo ha messo in luce come la Dottrina Sociale delle Chiesa in ogni tempo si è incarnata nella storia vivendo nella pienezza le nuove condizioni sociali ed economiche alla luce dei principi della dignità della persona umana, della dignità del lavoro e la giustizia sociale. Pennisi ha anche parlato del ruolo di Sturzo accanto ai contadini nella storia della Sicilia in risposta alle sollecitazioni dell’insegnamento sociale della Chiesa ed ha ripercorso il periodo storico tra le due guerre mondiali e la nascita della Repubblica Italiana. Verso la fine della sua relazione il Vescovo ha sviluppato il periodo storico moderno dalla Caduta del Muro di Berlino e le grande rivoluzione sociale sviluppatosi sotto il suo papato di Giovanni Paolo II. Lungo la trattazione Pennisi ha fatto cenno di volta in volta ai principi del “bene comune” come “il bene di tutti e di ciascuno” e quello di “sussidiarietà” per mettere in luce che il che “la società, è per la persona e non la persona per la società. “Tale principi – ha detto il Vescovo - sono alla base della convivenza sociale e civile. Centrale nel discorso del vescovo è stato il riferimento ale nuove sfide che la Chiesa si trova ad affrontare in riferimento all’equilibrio internazionale tra paesi ricchi e poveri e quindi ai temi della democrazia, economia e antropologia.
Agostino Sella

Pastorale giovanile diocesana. Incontro a Montagna Gebbia

Piazza Armerina. “La proposta cristiana oggi. Dal centro giovanile alla strada”. E’ stato questo tema filo conduttore della giornata di formazione diocesana per formatori che domenica scorsa ha visto la presenza nel seminario estivo di Montagna Gebbia di oltre 150 giovani provenienti dai paesi della diocesi. La giornata, organizzata dall’equipe di pastorale giovanile diocesana, diretta da Enzo Madonia e da Don Giuseppe Fausciana, ha avuto lo scopo da un lato di monitorare l’attività pastorale della gioventù diocesana e dall’altro quella di definire le linee guide per le attività annuali dei gruppi e dei movimenti diocesani. “La mattinata è stata caratterizzata dalla presentazione del tema della giornata – dice Enzo Madonia coordinatore laico della pastorale giovanile diocesana – oggi è importante andare oltre i nostri centri. Dobbiamo evitare di rinchiuderci nelle sagrestie ed andare nei luoghi dove sono i giovani. Siamo noi che dobbiamo andare da loro – dice ancora Enzo Madonia – che dobbiamo uscire dalle nostre mura per andare ad incontrare i giovani meno fortunati”. Madonia ha anche parlato dell’esperienza di Loreto e del messaggio del Santo Padre “è la nostra guida – dice ancora Madonia – dobbiamo seguire la strada da lui tracciata”. Durante la mattinata è anche intervenuto Enrico Di Venti, ennese e componente dell’equipe che affianca l’ufficio diocesano. Di Venti ha fatto un’analisi dello stato di fatto della pastorale diocesana e si è soffermato sul ruolo delle consulte cittadine “Le consulte hanno una straordinaria importante per implementare le attività giovanile diocesane, ma devono evitare di diventare dei veri e propri gruppi. Le consulte – ha continuato Di Venti – sono formate dai responsabili dei gruppi ed hanno lo scopo coordinare l’attività di tutte le realtà”. Durante la mattinata l’assemblea è stata divisa in gruppi di studio che hanno affrontato i problemi dei gruppi giovanili delle singole realtà. Tra tutti i gruppi la presenza più folta era quella dei gruppi di Gela, Enna Pietraperzia, Butera e Barrafranca e dove la consulta cittadina, dopo un periodo di stop, sta riprendendo a pieno ritmo la sua attività. Nel pomeriggio, Cinzia Vella, anch’essa dell’equipe diocesana, ha invece coinvolto l’assemblea attraverso un griglia di domande, nell’organizzazione del prossimo meeting diocesano, che si svolgerà il prossimo 6 aprile a Piazza Armerina. La giornata è stata conclusa da don Giuseppe Fausciana che ha sottolineato l’importanza della formazione nella pastorale giovanile ed ha illustrato il sussidio realizzato dall’ufficio di pastorale giovanile dal titolo “costruiamo insieme centri nelle periferie”. Don Giuseppe Fausciana si è poi soffermato sul meeting, ormai un punto di forza della pastorale giovanile diocesana “Il meeting si rivolge a tutti i gruppi giovanili ecclesiali, i giovani universitari, le famiglie, gli studenti delle scuole superiori – ha detto don Fausciana - è luogo aperto di festa e dibattito per tutti coloro interessati ai temi trattati”
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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